Politica

“La politica è SANGUE E MERDA”
4 minuti e 10 secondi di lettura
di Maurizio Rossi

A Sant’Olcese il candidato del “campo largo di sinistra” VIKS VAPORUB (così si è autodefinito Andrea Orlando, essendo considerato il candidato in pectore) diceva senza mezzi termini alla sua segretaria nazionale Elly Schlein con la quale non si sopportano: “Ho già avuto molto dalla politica, POSSO MANDARE A QUEL PAESE ANCHE IL GRUPPO DIRIGENTE DEL MIO PARTITO. Probabilmente ci sono poteri e interessi contro la mia candidatura e io non mi gioco la reputazione facendomi condizionare”.

Intanto a Pieve di Teco, Granducato di Claudio d'Imperia, Scajola (tra Civiche e Forza Italia) condivideva col Vice Ministro Edoardo Rixi (Lega salviniano), appena tornato dall’America, come eliminare il TOTISMO in modo più netto di quanto lo possano volere Ferruccio Sansa e Andrea Orlando.

In molti si chiederanno il perché: entriamo nelle analisi politiche e nelle strategie che si sintetizzano nel detto “LA POLITICA E’ SANGUE E MERDA” che di fatto si adatterebbe benissimo anche a VIKS VAPORUB ORLANDO.

Scajola da qualche tempo è tornato vicino a Forza Italia, tanto da non essere per nulla convinto di fare comunella con quei piccoli sindaci liguri che vorrebbero fare una lista AVANTI LIGURIA di estrazione “BUCCITOTIANA” con a capo l’ex delfino totiano Giacomo Giampedrone.

Rixi da sempre dice che la crisi della Lega in Liguria nasce dalle Liste civiche di Toti e Bucci, che alle scorse elezioni regionali e comunali hanno rubato un grande numero di voti marginalizzando la Lega.
E sebbene sia lui ad aver inventato Bucci Sindaco, Rixi deve pensare alla sua pelle e a quella di Salvini nonché a quanto sta accadendo dentro la Lega Liguria, che perde pezzi a favore di Fratelli d’Italia, che si porta a casa il Presidente del Consiglio regionale Medusei, che la Lega - non è chiaro perché - non voleva ricandidare.

Scajola, Claudio per chiarezza, vuole distribuire le carte e sicuramente la capacità da Professore della prima repubblica non gli manca: gioca abilmente tra le ipotetiche liste civiche e la sua Forza Italia di cui era il mazziere ai tempi del Silvio nazionale quando alla fine decideva lui nell’ultima notte chi sarebbe entrato in lista e chi fuori.

Rixi teme fortemente che una lista civica forte possa svuotare la Lega che avrebbe come unica possibilità di avere un buon risultato mettendo sul tavolo la sua personale candidatura a Governatore, ruolo che lui non vuole ricoprire assolutamente per restare a contare nel giro nazionale e non rischiare una débacle personale proprio nella sua regione, oltre al fatto che con i tempi che corrono prima di rinunciare a una “immunità parlamentare” bisogna pensarci molto bene...

Da qui “IL PATTO DI PIEVE DI TECO” dove Rixi e Scajola attaccano proprio l’ipotesi di un candidato comunque vicino a Toti in questi anni, come di fatto lo sono stati anche loro, ma oggi non è “OPPORTUNO” e quindi “SANGUE E MERDA”, si mettono paletti ben precisi.

"QUELLI LEGATI ALL’ULTIMA AMMINISTRAZIONE NON DEVONO ESSERE CANDIDATI" scrivono i giornali e quindi: NO alla deputata Ilaria Cavo, che Rixi chiarisce “inopportuna perché teste del processo Toti” anche se in effetti ben più lontana rispetto ad altri,
NI al nipote di Claudio, Marco Scajola, che però dopo la smentita di Rixi “NESSUNA PRECLUSIONE SULLA GIUNTA USCENTE” torna in lizza tra i candidabili alla presidenza.

Nei giorni scorsi abbiamo anche spiegato l’endorsement di Piersilvio Berlusconi a favore di Carlo Bagnasco (LEGGI QUI), segretario regionale di Forza Italia, ex sindaco recordman di preferenze a Rapallo che comunque pensa seriamente a diventare il candidato presidente di FORZA ITALIA.

Ma Claudio Scajola come Governatore punta sul civico e il suo nome preferito è il Professor Lorenzo Cuocolo che ben conosco e apprezzo avendolo iniziato alla politica proprio io nel 2012 quando gli chiesi di accettare la presidenza di Italia Futura Liguria, il movimento di Luca di Montezemolo che mi candidò poi come capolista di Scelta Civica in Senato.
Con Cuocolo eravamo insieme a Carlo Calenda oggi leader di Azione e Andrea Romano oggi del Pd, il gruppo che organizzò e preparò le elezioni del 2013 insieme all’ex presidente del consiglio Mario Monti.

Nessuno più di me può apprezzare Cuocolo, ma bisogna che si decida subito se è disponibile o meno e anche Scajola non dovrebbe giocare con una ipotetica candidatura perché qualora non arrivasse in fondo brucerebbe altri candidati e metterebbe quantomeno alla pari del centrosinistra la totale mancanza di capacità di scegliere un candidato a meno di 60 giorni dal voto.

Esiste un’altra lettura:
Sia centrodestra che centrosinistra alla fine non hanno voglia di vincere, ma anzi preferiscono perdere usando la nostra Liguria per regolamenti di conti interni nei partiti e tra partiti, per prediligere il risultato di partito al successo delle coalizioni puntando su un risultato, qualunque sia, che non sia una sconfitta personale o di partito e che non si possa addebitare poi a nessuno. Restando ognuno al suo posto e magari senza neppure doversi occupare di un sacco di grane in un clima di inchieste, processi e battaglie tra giustizialisti e garantisti senza alcun programma concreto e fattibile da presentare.

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