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Sono queste due delle proposte del candidato del centrosinistra Andrea Orlando, qualora dovesse essere eletto presidente. Diametralmente opposto il pensiero del centrodestra, che definisce "mancette" i sussidi del rdc
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di Giorgia Fabiocchi

GENOVA - Dal salario minimo al reddito di cittadinanza regionale, sono queste due delle proposte del candidato del centrosinistra Andrea Orlando, qualora dovesse essere eletto presidente. Diametralmente opposto il pensiero del centrodestra, che definisce "mancette" i sussidi del rdc. Scontro che già si era consumato a livello nazionale e che con il governo Meloni è andato a esaurirsi. "Il reddito di cittadinanza è una partenza che serve ai giovani, considerando che c'è anche un grosso problema di abbandono scolastico - commenta il candidato al consiglio regionale per il Mov5s Stefano Giordano -. Nel quartiere del Cep l'abbandono scolastico supera l'80% di ragazzi che non studiano più. Il rdc e il salario minimo servono sia per avviare il lavoro che per non rischiare di rimanere sotto una soglia inaccettabile".

No ai sussidi, sì al mercato libero del lavoro. È questo il fil rouge del centrodestra, che trova d'accordo Lega e Fratelli d'Italia. "Io credo che sia importante investire sul lavoro e non sul reddito di cittadinanza, bisogna dare incentivi alle imprese per creare produttività - spiega l'assessore del comune di Genova Francesca Corso, candidata al consiglio regionale con la Lega -. Ritengo si debba parlare di qualità del lavoro e di offerta, in un mercato libero ben vengano salari più alti e giovani ben retribuiti, questo va riconosciuto e deve essere riconosciuto. Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, non si può parlare di mancette per la popolazione, riferendosi a indigenti assistiti dallo Stato senza via d'uscita, è necessario dare possibilità di risollevarsi e ci si risolleva attraverso il lavoro, creando posti di lavoro". Per il centrodestra, a partire dal suo candidato Marco Bucci, non si supera lo stallo occupazionale e sociale puntando sull'assistenzialismo, ma incentivando il mercato libero del lavoro.

A proporre il salario minimo, già a partire dalla campagna elettorale per le Europee di giugno, la consigliera comunale di Genova Donatella Alfonso, oggi candidata al consiglio regionale. "Io credo che la proposta di Andrea Orlando sul salario minimo sia la miglior possibilità da cui ripartire LEGGI QUI. Sposo in pieno anche l'idea di alzare le retribuzioni degli stage in Liguria, così come avviene già in altre regioni, portandoli fino a 800 euro al mese, purtroppo conosciamo ragazzi che vengono pagati al massimo 300 euro e poi a fine tirocinio vengono cacciati, ecco non è accettabile" chiosa Donatella Alfonso. "Siamo a favore di un mercato del lavoro più aperto anche per i giovani - controbatte il candidato al consiglio regionale con Fratelli d'Itali Luca Andreol -. Noi siamo nettamente contrari al concetto di dare delle mancette ai giovani o a quelli di mezza età, o ancora a quelli del ceto medio, per creare mercato del lavoro bisogna creare infrastrutture, che rendano la città e la regione attrattiva per chi viene qui a investire. E questo lo capiscono ben i giovani che si trasferiscono all'estero, la politica deve creare prospettive per questa crescita". Insomma, pensieri e concetti opposti, agli antipodi come si suol dire, e che raccontano di due schieramenti molto distanti tra loro.

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