Politica

Dopo le tensioni post Regionali parla Vittoria Canessa, esponente dem della segreteria provinciale, che ha seguito la campagna elettorale di Andrea Orlando
3 minuti e 21 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi

È un Partito Democratico pronto a confrontarsi, a partire dal suo interno, quello che è uscito sconfitto dalle Regionali, forte però del suo quasi 30%, sfiorato nella città di Genova. Ma a pochi mesi dalle Comunali, dopo il passaggio di Marco Bucci da via Garibaldi a piazza De Ferrari, il tempo stringe e un candidato ancora all'orizzonte non c'è, mentre nel centrodestra un nome in pectore esiste, e si chiama Pietro Piciocchi (vicesindaco facente funzioni ndr).

Il nodo Primarie nel centrosinistra

In questi giorni è rimbalzato, nei corridoi del campo progressista, l'ipotesi Primarie, per sbrogliare una matassa che però non trova unicità di pensiero, tra chi le invoca e chi le respinge. E allora qual è la situazione al momento? "Sono stati fatti dei nomi ma la discussione interna al partito non è iniziata, la prossima settimana ci sarà una direzione regionale e poi provinciale - spiega durante 'Il programma elettorale di Primocanale, verso le Comunali', Vittoria Canessa, segreteria provinciale Pd -. Si è ritrovata unità all'interno del Pd e a Genova, nonostante la sconfitta è però andata bene. Adesso dobbiamo iniziare la discussione ma nel partito non abbiamo parlato di Primarie". Tradotto: i dem non sembrano entusiasmarsi troppo all'ipotesi di cercare nelle urne un candidato, si tratta in effetti di una spinta che arriva dalla società civile di sinistra. Il fondatore di Linea Condivisa Gianni Pastorino, rieletto in Regione con la lista Orlando Presidente, le ha definite un suicidio. "Il Pd, soprattutto su Genova, ha raggiunto un risultato importante, quindi credo possa avere onere e diritto di indicare il suo candidato sindaco, parlando anche con la coalizione per capire i confini - prosegue Vittoria Canessa -. Io ritengo però che ci sia una questione legata alle tempistiche, considerando che con ogni probabilità si voterà tra sei mesi. Se noi discutiamo di Primarie, facciamo una battaglia interna e i tempi sono lunghi, discutiamo per tre mesi e intanto il centrodestra prosegue già da subito, dove arriviamo? Quindi credo si debba riflettere su questo".

Canessa pronta a entrare in Comune

Vittoria Canessa - che mastica politica fin da giovanissima, oltre a far parte della segreteria provinciale Pd - ha seguito direttamente la campagna elettorale di Andrea Orlando ed è pronta a entrare in aula rossa per sostituire il consigliere e capogruppo Simone D'Angelo, che proprio venerdì scorso ha firmato il documento che lo certifica ufficialmente consigliere regionale. A giorni dovrebbe essere sciolta la riserva sui tempi e le modalità ma è nelle regole e nello stile del partito non fare ingordigia di cariche, sovrapponendole. E nei prossimi giorni ci sarà la staffetta in Comune tra D'Angelo e Canessa.

Avviso al Movimento Cinque Stelle

All'orizzonte però, non vi è solo la scelta del candidato sindaco del centrosinistra, ma anche il perimetro nel quale muoversi, con le tensioni neanche troppo sottese tra Pd e Mov5s, soprattutto dopo l'attacco della vicepresidente grillina Chiara Appendino ad Andrea Orlando. Il disappunto, inutile nasconderlo, trasuda ancora nei corridoi dem. "La tensione l'hanno creata tutta loro - commenta Vittoria Canessa riferendosi al Movimento Cinque Stelle -, le uscite di Appendino e di altri esponenti fatte nell'ultimo periodo sono state poco eleganti. E questo mi dispiace molto perché abbiamo fatto una campagna elettorale tranquillissima e abbiamo lavorato bene". Qual è allora il messaggio, diretto ma non troppo, che il Pd manda al Mov5? "Io credo che debbano fare chiarezza al loro interno il prima possibile, se vogliono far parte della coalizione devono essere i primi a capirlo, per ragionare poi di partecipazione ed interesse" incalza Canessa. Insomma, per l'esponente del Partito Democratico il Mov5s "deve darsi da fare e chiarirsi al proprio interno. Questo è l'invito che faccio".

Occhi sul voto emiliano e umbro

Che l'invito venga accolto oppure no, è ancora presto per dirlo, considerando che il prossimo weekend c'è un appuntamento importante con le urne, da dove uscirà - in Emilia Romagna e Umbria - più rafforzato o ancora più azzoppato quel campo largo che stenta sempre a decollare. A Genova intanto, quel che sembra certo è che il perimetro della coalizione potrebbe stringersi o allargarsi, considerando il doppio turno delle Comunali.