Quel sottobosco centrista, civico, che guarderebbe (sulla carta) più a sinistra che a destra, e che fa capo all'intellettuale Andrea Acquarone e di cui pare si stiano avvicinando sempre di più gli ex dem Elena Putti e Alberto Balbi (che lanciò la candidatura di Massardo ndr), sembra aver ingranato la marcia e aver individuato il frontman da candidare a sindaco di Genova. Si tratta dell'avvocato giuslavorista genovese Filippo Biolé, classe '74, presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo e dell'Accademia ligustica di Belle arti di Genova.
I civici senza marchio politico
Il suo nome era già circolato durante le scorse elezioni amministrative: nel 2017 era stato candidato in pectore di Effetto Genova, che all'interno conteneva anche ex esponenti del Mov5s; nel 2022 si riparlò di lui per il centrosinistra ma alla fine la spuntò Ariel Dello Strologo. L'appuntamento con le urne, anche se manca ancora l'ufficialità, è fissato per la prossima primavera. La prima finestra utile dovrebbe essere quella tra maggio e giugno. Il movimento civico, critico e distante dai partiti, potrebbe essere la prima lista civica che si candida (ufficialmente), con un profilo scelto, alle Comunali di Genova. Lunedì 25 novembre fu proprio Acquarone a organizzare un evento al Teatro della Tosse rilanciando la richiesta di Primarie, che però è caduta nel vuoto, perché l'intenzione a sinistra è di convergere con tutti i partiti della coalizione su un unico nome, senza passare dalle urne. Le parole di Acquarone a Primocanale avevano incalzato soprattutto il Partito Democratico, di cui l'intellettuale è sempre stato critico. All'iniziativa prese parte, tra gli altri, anche Elena Putti, che nelle scorse settimane ha lasciato i dem. All'evento dello scorso novembre era presente anche Marco Montoli, ex presidente del Cesto, che sentito da Primocanale, ha confermato la sua distanza da liste civiche varie e partiti, ma il suo interessamento alla città si tramuterà in ascolto agli incontri organizzati in questo periodo, in vista del voto genovese. L'intenzione, che era già stata palesata alla Tosse, era quella di correre da soli, indipendenti dai partiti, senza nessun riferimento a possibili accordi con il centrodestra o con il centrosinistra. E così dovrebbe essere. Non c'è infatti nessun legame e accordo con Pd, Mov5s, Avs (e Azione, Italia Viva).
Il documento appello in sostegno di Biolé
E per farlo, in queste ore, sta circolando un documento/appello "Per un sindaco della rinascita genovese". La richiesta, firmata da alcuni esponenti della società civile, e che si sta cercando di far sottoscrivere a più persone possibili, si rivolge a quella cittadinanza che voglia cambiare pelle a Genova. Si chiede "un sindaco consapevole del suo ruolo, promotore di democrazia civica, che abbia a cuore i giovani ma che sia dalla parte dei meno giovani, che sia refrattario alle logiche del potere e che sia al servizio della verità". E ancora "un sindaco della cultura e del bello, attento al patrimonio ambientale e paesaggistico, a quello storico e artistico come alla scienza e alla ricerca", che abbia la capacità, insomma, di innalzare il benessere e la qualità di vita delle persone. Il documento si conclude con un appello a coloro che siano in grado di ritrovarsi in quello manifesto. I firmatari di questo profilo "hanno individuato nella candidatura di Filippo Biolé la migliore garanzia alla rinascita civile, sociale, economica e mediatica della città, e in tal senso un suo degno avvocato difensore". La richiesta quindi, è quella di sottoscrivere il documento, per lanciare la volata a Filippo Biolé alle prossime Comunali.
IL COMMENTO
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