Il Partito Democratico continua a non decidere il nome del candidato provocando malumori all'interno della coalizione ma anche nella parte della società civile che lo appoggia.
Il saggista e fondatore dell'associazione "Tocca a noi" Andrea Acquarone che nei giorni scorsi ha inviato una lettera molto dura alla segretaria nazionale del Pd Elly Schlein raccontandole che "il tuo partito a livello locale, nell’errata convinzione di vincere comunque, ha gestito i suoi appetiti in maniera talmente avida e maldestra, e così si rischia quasi certamente di perdere. La nostra città potrebbe tornare in primavera tra le grandi città progressiste, ma per colpa della dirigenza locale del partito, dei suoi appetiti e delle sue logiche di spartizione, c’è il grande rischio che ciò non accada"
Ospite del "Programma Politico di Primocanale", Acquarone è tornato sui suoi concetti. "È un processo che va avanti da mesi noi avevamo chiesto le primarie a novembre il 5 novembre credo abbiamo iniziato con un appello, siamo al 4 febbraio. Si rischia di perdere un’occasione che è un vecchio segretario del PD mi diceva che era molto facile da sfruttare. Noi abbiamo cercato di essere dialoganti unitari, di portare un contributo di temi e di energie ma evidentemente non è stato colto. A questo punto io credo che anche il lavoro che ha fatto il segretario D’Angelo di cercare di di mettere in piedi una coalizione rischia di andare perduto perché senza la quadra e senza quindi la persona o con profili che si stagliano all’orizzonte che non possono rappresentare non solo tutte le sensibilità della coalizione ma anche quelle della società civile e in fondo dell’elettorato che poi dovrà votare, bene difficile chiudere questo lavoro. Ed è anche un peccato".
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IL COMMENTO
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