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di r.p.

Le dichiarazioni di Giuseppe Conte sulle circostanze della ricostruzione del ponte sul Polcevera, opera in cui Marco Bucci a detta dell'ex premier non avrebbe avuto un ruolo centrale, pur essendo commissario governativo all'opera, hanno destato la reazione del centrodestra.

A difendere Bucci è lo stesso presidente della Regione Giovanni Toti: "La storia del ponte di Genova affonda le sue radici in una delle più immani tragedie della storia nazionale. Anche per questo rappresenta una delle migliori esperienze della sinergia tra le istituzioni, al netto dei colori politici. Nessuno ha l'esclusiva di questa vicenda ma nessuno può togliere a Genova e al suo primo cittadino l'onere e l'onore di esserne stati protagonisti, come ci ha riconosciuto tutto il mondo. Spiace che sia proprio Giuseppe Conte a usare ponte San Giorgio come tema di campagna elettorale, lui che ha rappresentato una delle massime istituzioni e che sa meglio di tutti quanto sia stata fondamentale la sinergia tra Governo, Regione, Comune e strutture commissariali. Rinnegare il merito di Marco Bucci e intestarsi la costruzione del ponte non fa onore a lui e a quello che ha rappresentato per gli italiani e i genovesi. Alla vigilia della festa della Repubblica ci saremmo aspettati qualcosa di meglio da un ex primo ministro".

"L’ex premier Conte - attacca Edoardo Rixi, leader ligure della Lega, parlamentare e viceministro alle Infrastrutture nel governo Conte I - quando viene a Genova ha sempre le idee confuse. Ringraziamo il governo Conte I, quello che bloccava gli sbarchi e faceva il Modello Genova. Oggi invece Conte a Genova fa da vassallo a Letta e si allea con quelli che hanno votato contro tutto quello che il suo governo aveva promosso. Decida una volta per tutte da che parte stare perché la Lega il Modello Genova lo vuole applicare ovunque. Il vero problema del M5s è che molto spesso i suoi rappresentanti non prendono posizione e si defilano. Per esempio mettendo la testa sotto la sabbia fino a negare che facinorosi ieri a Genova al Circolo Cap hanno calpestato la Costituzione non permettendo lo svolgimento di un regolare comizio elettorale. Da un ex presidente del Consiglio ci aspetteremmo maggiore considerazione per la nostra democrazia”.

Anche la "Lista Toti per Bucci" diffonde una nota: "Con quella di Conte, speriamo di averle sentite tutte. Dopo che il candidato sindaco Ariel Dello Strologo ha sostenuto che il “Modello Genova” non deve essere preso ad esempio, il leader dei 5 Stelle arriva e prova a intestarselo come merito, rivendicando di aver rifatto lui il ponte in meno di due anni. Ci limitiamo a ricordargli che il lavoro compiuto sul territorio e con le aziende dal commissario all'Emergenza, Giovanni Toti, e dal commissario alla Ricostruzione, Marco Bucci, ha permesso di realizzare, presto e bene, un'opera che nessuno immaginava potesse vedere la luce così presto".

"Forse Conte - prosegue la nota - si confonde con il progetto di “ponte di Toninelli”, quello che il suo ministro sognava dedicato alle passeggiate delle famiglie e alle occasioni di socializzazione. O forse l'ex premier dimentica quando il suo movimento strepitava perché si fermasse tutto per togliere le concessioni ad Aspi, che invece nel frattempo ha pagato tutte le fatture dei lavori, presentate dai commissari che a tempo di record hanno restituito uno splendido viadotto sul Polcevera. Il lavoro incredibile dei commissari Toti e Bucci è stato riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo, confermato dall'attenzione di moltissime testate giornalistiche internazionali che hanno intervistato gli amministratori liguri per raccontare come sia stata possibile una simile impresa".


“Riuscire a sostenere che Marco Bucci non abbia avuto un ruolo centrale nella demolizione di ponte Morandi e della realizzazione del viadotto San Giorgio è davvero ridicolo. E’ troppo anche per chi, come noi, in quegli anni è stato parte del Movimento Cinque Stelle e sostenitore dell’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte": così Elisa Lanari e Antonello Sciacca, oggi candidati in consiglio comunale con la lista Genova Domani-Bucci sindaco e consiglieri municipali uscenti del Movimento Cinque Stelle.

“Noi che in quel territorio ci abbiamo vissuto e che con Bucci ci siamo confrontati, spesso anche animatamente, non possiamo che sottolineare come il ruolo del sindaco/commissario sia stato determinante in quello che è stato uno straordinario risultato per l’Italia, non solo per Genova. Altrimenti perché lo stesso Conte avrebbe dovuto rimarcare a più riprese come Marco Bucci fosse il profilo più adatto per gestire quella complicata situazione? Il lavoro compiuto ha fatto sì che la popolarità del sindaco di Genova sia diventata mondiale. E mentre nessuno negherebbe che se non ci fosse stata la stima e la piena collaborazione dei governi Conte si sarebbe arrivati in fondo così presto e bene, dall’altra parte si arriva a delegittimare Bucci del proprio operato: è quasi offensivo. Eppure nessuno di noi può dimenticare come l’ex premier, nel giorno dell’inaugurazione del nuovo ponte San Giorgio, si sia riservato una passerella sul viadotto da solo a braccetto con Bucci e a favore di telecamere, quasi a rimarcare la paternità della scelta del commissario. Conte oggi avrebbe potuto risparmiarsi una battuta così infelice che dimostra ancora una volta che abbiamo fatto bene a lasciare il M5S”.

Interviene anche Federico Bertorello, presidente del consiglio comunale e ricandidato per la Lega: “Certo che Giuseppe Conte ha proprio una gran faccia tosta a prendersi meriti non suoi sul ‘modello Genova’ e sulla ricostruzione del Ponte dicendo che non è stato Bucci a farlo. Ricordo a Conte che senza il sindaco Bucci e senza l’intervento del deputato della Lega Edoardo Rixi, allora viceministro alle Infrastrutture, e della Lega stessa, oggi non saremmo qui a raccontare l’operazione di ricostruzione dopo il crollo del Morandi, visto che proprio i 5 Stelle avevano osteggiato la nomina di Bucci a Commissario straordinario. Si vede che per mancanza di argomenti Conte ha deciso di attribuirsi meriti non suoi, farebbe invece meglio a occuparsi del comportamento dell’esponente locale del suo partito Fabio Ceraudo, che ieri con un gruppo di facinorosi ha interrotto un convegno della Lega in modo antidemocratico. ‘Un bel tacer non fu mai scritto’ mi sembra l’espressione più appropriata alle dichiarazioni odierne del leader del M5S”.