Porto e trasporti

  Giovedì scade il termine per la presentazione delle offerte
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di Elisabetta Biancalani

 

GENOVA - Mentre si attende con ansia la giornata di giovedì 30 giugno, quando scadono i termini per la presentazione delle offerte per la nuova diga di Genova, il console della Culmv (Compagnia unica lavoratori merci varie), sottolinea l’importanza dell’opera che consentirà alle navi più grandi di poter raggiungere lo scalo e di compiere le manovre in tutta sicurezza. I lavori dovrebbero essere conclusi nel 2026, quando anche calata Bettolo dovrebbe aver raggiunto la piena operatività.

 

“Noi crediamo che questa opera sia fondamentale perché è ovvio che se arriveranno navi più grandi ci sarà più lavoro per tutti”.

 

Quante giornate di lavoro fa la Culmv nel porto di Genova oggi?

 

“Siamo a oltre 200mila giornate e… proviamo a fare due calcoli veloci: oggi il porto di Genova fa 2 milioni e 800 mila contenitori all’anno, con la nuova diga si dice che si possa arrivare a 5 milioni quindi quasi il doppio. Il che per noi potrebbe significare un raddoppio delle giornate lavorate e anche, credo, un incremento generale dei posti di lavoro in porto”.

 

 

Nel 2026, quando dovrebbe essere terminata la nuova diga, scade anche la vostra autorizzazione?

 

“Sì, e ci candideremo ovviamente a ricoprire questo ruolo anche per il futuro, soprattutto in virtù dei numeri della nuova diga, dei riempimenti che dovrebbero essere fatti: il porto di Sampierdarena dovrebbe trasformarsi, un po’ come quello di Prà, in un grande terminal contenitori e traghetti. C’è anche l’ipotesi che il terminal Sech diventi un terminal crociere, lo vedremo. Noi lavoriamo sia con i container, che con i traghetti e le crociere. Per noi non è un problema, laddove c’è lavoro”.

 

A proposito di lavoro, la scorsa settimana si è riunito per la prima volta il tavolo organico porto, che ha messo insieme Culmv, Autorità portuale, terminalisti e sindacati. Come è andata?

Bene, anche se avrei visto volentieri un po’ più di “partecipazione, coinvolgimento” dei Terminalisti di Confindustria. Noi continuiamo a dire che, anche in base a tutto ciò che è previsto nel porto di Genova, abbiamo bisogno di un aumento di 100 unità almeno, forze giovani, anche per sostituire chi va in pensione”.