GENOVA - A Palazzo San Giorgio a Genova la conferenza stampa di presentazione dell'assegnazione dei lavori per la costruzione della nuova diga foranea di Genova. I lavori sono stati aggiudicati dall'Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale al consorzio capitanato da Webuild insieme a Fincantieri Infrastructure Opere Marittime, Fincosit e Sidra. Primocanale in diretta ha trasmesso la conferenza stampa di presentazione.
I lavori inizieranno nel 2023, l'obiettivo è concludere l'opera nel 2026. Oltre 1000 persone lavoreranno per la realizzazione di una infrastruttura attesa dalla città per permettere al porto di espandere le proprie attività e 'sfidare' i grandi scali dell'Europa.
Diga di Genova, giornata storica per il porto: aggiudicata l’opera- leggi qui
La diga di Genova sarà la più profonda al mondo - leggi qui
Il presidente dell'Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini ha aperto la conferenza sottolineando l'importanza che riveste: "Questo è un grande giorno per il porto, per Genova e per l'Europa. Ringrazio la Regione e il sindaco per quanto fatto per essere riusciti ad arrivare a questo punto" col presidente dell'Autorità portuale che rimarcando l'importanza dell'opera ha ringraziato le aziende che si occuperanno dei lavori. "Agli inizi del 2023, nel pieno rispetto dei tempi previsti dal Pnrr, a valle del completamento della progettazione, partiranno i lavori che termineranno entro la fine del 2026" (Guarda qui).
Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild ha rimarcato il ruolo che il gruppo rivestirà per permettere a Genova di avere una nuova diga che renda lo scalo ancora più competitivo: "Per noi il futuro è un impegno: cambia il modo di lavorare. Ci stiamo occupando anche del Terzo Valico, ci troviamo di un sistema di trasporto che modifica una città e una regione che sono da un punto di vista orografico complesse e rappresentano insieme alla diga opere fondamentali per lo sviluppo di questo territorio. Con il modello Genova abbiamo dimostrato che le infrastrutture si possono fare e sono in grado di trascinare tutto un tessuto economico. La formazione e la competenza sono sempre al primo posto per noi. Dobbiamo coinvolgere il più possibile tutto il sistema per portare a compimento l'opera nei tempi. Questi lavori daranno un beneficio durante e dopo i lavori ma si tratta di progetti e opere in grado di dare un'utilità e beneficio immediati perché danno il senso di concretezza, di fare le cose" conclude Salini (Guarda qui).
Poi è stato Marco Bucci, sindaco di Genova a prendere la parola: "Con la nuova diga la città si allarga sul mare. La città acquisisce nuove superfici che serviranno per fare business, si potranno realizzare nuovi moli e nuove banchine. E' il futuro di Genova che si delinea. Ci saranno un po' di anni di lavoro e faremo il tutto possibile per facilitarli. Questo è un investimento per l'Europa non solo per Genova perché fa parte del raccordo Reno-Alpi. Abbiamo avuto delle difficoltà e ne affronteremo altre fino a quando la diga non sarà completata. Le affronteremo in modo concreto e lavoreremo tutti assieme e cercheremo di risolvere i possibili problemi che sorgeranno. Lavoreremo con le aziende a stretto contratto" conclude Bucci (Guarda qui).
Giovanni Toti, presidente di Regione Liguria, ha sottolineato l'importanza del momento storico per Genova: "Forse non ci rendiamo conto di cosa stiamo parlando. Era il 1876 quando De Ferrari firmò con Vittorio Emanuele II la convenzione per la ristrutturazione della diga del porto di Genova, al governo c'era Agostino De Pretis, il Papa era Pio IX, era l'anno di Toro Seduto: questo dà l'idea di quanto tempo sia passato. Oggi qui ci troviamo al cospetto della storia. Di questa diga se ne avvantaggeranno tutti indipendentemente da cosa facciano e anche chi ha criticato il modello Genova. Il modello Genova è concreto. Oggi è anche una giornata simbolica perché si insedia il nuovo parlamento a cui chiediamo la realizzazione di leggi un po' più facili. Ora pensiamo che qui tra 150 anni ci saranno altre persone diranno le stesse cose che stiamo dicendo noi ora. E' una giornata davvero felice e lo sarà ancora di più quando vedremmo i primi lavori e poi ancora quando vedremmo passare le navi lungo la nuova diga. Sarà un cantiere unico nel Mediterraneo" spiega il presidente Toti (Guarda qui).
Mentre a Roma si insediano le nuove camere che dovranno andare a sostenere il nuovo governo, l'attuale ministro alle Infrastrutture Enrico Giovannini si è collegato da remoto con Genova. Anche lui ha rimarcato l'importanza che l'opera riveste non solo per la città della Lanterna ma per tutto il Paese: "La buona notizia è quello che sta accadendo a Genova sta accadendo in molte altri parti d'Italia. Questa diga influirà sulla portualità di Genova e sull'intero sistema portuale italiano. E' stato veramente uno sforzo collettivo arrivare a questo punto. Questo intervento è un intervento sistemico, non puntuale per Genova, ricordiamo che accanto alla diga ci sono investimenti in porto, accanto al porto e lungo le vie di collegamento col porto. Cambierà il modo di dialogare tra porto e resto della città con lo spostamento del traffico merci da gomma al ferro. C'è un progetto di rigenerazione urbana per tutta l'area del Campasso perché non vogliamo vengano penalizzati. Tutto è connesso e questo che cambia e trasforma un sistema così importante per il Paese e per l'intera Europa. Questo intervento che si realizza sul mare acquista senso perché gli investimenti e le connessioni creano occasioni e sviluppo. Dal Modello Genova si è imparato tanto e anche le procedure inserite nel Pnrr avranno un ritorno forte in termini di tempi e qualità (dei lavori ndr) in tutta Italia" conclude Giovannini.
A margine del convegno ha parlato a Primocanale l'amministratore delegato di Fincantieri Infrastructure Claudio Andrea Gemme: "Il team ha lavorato molto seriamente e siamo arrivati a questo risultato. Quando iniziano dei progetti iniziano le preoccupazione. Noi staremo molto attenti a rispettare i tempi, quando rispetti i tempi rispetti anche i costi. Ho apprezzato il lavoro fatto dal ministro Giovannini, poi chi sarà il prossimo interlucotore lo vedremo e cercheremo di collaborare come abbiamo sempre fatto. La fase iniziale sarà quella ingegneristica, stiamo per formare il team. Riproporre il modello Genova? E' abbastanza irripetibile. E' un qualcosa da perseguire ma non avremmo lo stesso tipo di modelli. Abbiamo comunque consolidato un metodo di lavoro importante" (Guarda qui).
IL COMMENTO
Grazie Bucci ma intanto Genova è tornata una roccaforte rossa
L'ipoteca di Claudio Scajola sulla presidenza regionale di Bucci