GENOVA - "Accoglie e fissa camera di consiglio il 18 novembre 2022": con questa formula il Tar della Liguria si è espresso pubblicando l'esito di un decreto cautelare, primo provvedimento formale sul ricorso che contesta l'aggiudicazione dell'appalto per la nuova diga foranea del porto di Genova.
Il ricorso complessivamente chiede l'"annullamento, previa sospensiva" del decreto di aggiudicazione del presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale ed è stato presentato dal consorzio Eteria (Itinera-Gavio e Vianini Lavori-Caltagirone) con la spagnola Acciona contro l'Authority, che ha deciso di assegnare l'incarico a Webuild-Fincantieri Infrastructure.
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L'udienza del prossimo 18 novembre è fissata in camera di consiglio e riguarderà la prima fase del giudizio cautelare, come prima risposta ai ricorrenti che tra le altre richieste hanno fatto istanza di fissazione udienza per avere un giudizio in tempi rapidi. L'oggetto del ricorso è il "decreto di aggiudicazione dell'appalto integrato complesso avente per oggetto l'elaborazione della progettazione definitiva ed esecutiva relativi alla prima e seconda fase funzionale e l'esecuzione dei lavori della prima fase funzionale". Il costo complessivo dell'opera è previsto in 1,3 miliardi di euro.
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Il bando emesso dall'Authority portuale è per la maggior parte coperto da fondi legati al Pnrr e vale 950 milioni. La nuova diga è prevista davanti al porto vecchio di Sampierdarena, su un fondale di 50 metri, lunga 6,2 chilometri, distante 450 dalla diga foranea esistente. Il cronoprogramma prevede l'avvio dei lavori nel 2023 e la conclusione dell'opera entro la fine del 2026.
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