GENOVA - È finalmente arrivata la firma che sblocca i lavori per la diga foranea di Genova, quella sul contratto tra Autorità Portuale e la cordata di imprese, guidata da WeBuild e Fincantieri, che realizzeranno l'opera: "Data la rilevanza dell'opera e alla luce della norma approvata specificatamente per le principali opere del Pnrr, la sospensiva non aveva ragione di essere - dichiara Paolo Emilio Signorini, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale -, anche per le sfidanti scadenze del piano abbiamo subito firmato il contratto".
Scongiurato il rischio di ulteriori stop grazie ad una norma prevista per le principali opere del Pnrr che secondo Signorini "pone rimedio ad uno dei principali mali del nostro sistema, ovvero il blocco delle opere", è possibile fissare la data di inizio dei lavori: "Ora siamo già in progettazione, abbiamo alcuni mesi fino ad aprile del 2023 in cui l'appaltatore capitanato da WeBuild completerà la progettazione e ad aprile 2023 inizieranno i lavori veri e propri".
L'Autorità Portuale ha anche presentato il Bilancio di Sostenibilità, un analisi del lavoro dell'ente alla ricerca di una sempre maggiore compatibilità con l'ambiente e con la città: "È un documento che dà evidenza di quello che è stato fatto in questi anni ed è stato fatto molto, sia da un punto di vista infrastrutturale ma anche internamente - spiega Paolo Piacenza, segretario generale Autorità Sistema Portuale -. Ci stiamo proiettando verso l'ente del futuro, che deve essere sempre più pronto a raccogliere le sfide richieste".
Queste sfide riguardano principalmente due ambiti. Il primo è l'ambiente, che "si declina in molte componenti - dichiara Alberto Pozzobon, Marketing Manager Autorità di Sistema Portuale Mar Ligure Occidentale -. La principale è quella delle emissioni correlata ai consumi dell'energia. Le emissioni inquinanti provengono soprattutto dall'energia fossile che in ambito portuale sono ancora significative. Da questo punto di vista l'autorità di sistema ha in piedi molti progetti, per esempio l'elettrificazione delle banchine che consentirebbe alle navi di spegnere il motore una volta arrivate in porto. L'obiettivo che riusciremo a raggiungere è un abbattimento del 25% delle emissioni". Da poco è stato inaugurato l'impianto di elettrificazione delle banchine a Voltri, a breve si concluderanno i lavori anche nel porto di Genova e di Savona.
La seconda sfida riguarda l'accessibilità, "la commistione tra traffico urbano e quello portuale - spiega ancora Pozzobon -. Questo problema verrà affrontato e risolto nei prossimi anni realizzando raccordi che possano unire direttamente porto e autostrade, recuperando anche efficienza. Poi c'è il tema del trasporto ferroviario, che unisce efficienza rispetto alla gomma e vantaggi ambientali. Questo consentirebbe anche di allargare il raggio di competitività del porto e superare la barriera delle Alpi".
IL COMMENTO
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