GENOVA - "Non è possibile che ancora oggi ci siano fino a 50 autorizzazioni necessarie per importare merce". Mai esempio fu più eclatante su come la burocrazia condizioni la vita di chi lavora, in questo caso nell'ambito del porto di Genova, come quello fatto da Giampaolo Botta, che rappresenta Spediporto nel capoluogo ligure, in veste di direttore generale. Tracciando gli obiettivi per il 2022, il primo è certamente una riduzione della burocrazia, richiesta che punta verso Roma.
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A livello locale si chiede che prendano avvio i principali cantieri del porto di Genova, come la nuova diga foranea, ma anche che i lavori infiniti sulle autostrade siano fatti in modo più veloce "operando sempre anche la notte perchè così, altrimenti, è impossibile programmare la catena logistica". Ben venga anche "una programmazione degli arrivi dei mezzi pesanti in porto, su prenotazione ma non solo quando ormai sono vicini all'arrivo, ma prima di partire" (la battaglia che l'editore di Primocanale Maurizio Rossi sta portando avanti da anni). "L'inflazione che avevamo previsto, poi, si sta verificando - spiega Botta - e lo si vede nei prezzi di qualsiasi prodotto sugli scaffali dei supermercati, e questo dipende soprattutto dalla crisi del Covid, che ha tagliato gli approvvigionamenti di materiali, soprattutto per l'edilizia, e che ci ha messo molto in difficoltà nella gestione della catena logistica".
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