Porto e trasporti

Prevista la realizzazione di un desalinizzatore nelle aree ex Ilva
3 minuti e 4 secondi di lettura
di Elisabetta Biancalani

GENOVA - Nei prossimi giorni incontri chiave ai Ministeri romani da parte del sindaco di Genova Marco Bucci che in una lunga intervista a Primocanale annuncia un grande progetto di cui nei mesi scorsi si era accennato ma che ora sta prendendo forma: quello di un grande impianto di desalinizzazione da realizzare nelle aree ex Ilva di Genova Cornigliano "e le assicuro che riuscirò ad ottenerle".  

Tratterà circa 90 milioni di metri cubi di metri cubi di acqua, quella risultante dall'unione tra 45milioni di metri cubi di acqua proveniente dai depuratori, da unire a eguale quantità di acqua marina. L'acqua desalinizzata andrà poi a finire in una pipeline, cioè in una tubatura, già esistente e inutilizzata a Multedo, al porto Petroli, per finire nel Nord Italia:

"L'acqua di mare è l'oro blu che non tutti hanno - spiega - Milano ad esempio non la ha e quindi vogliamo sfruttare questa potenzialità. Ci sto lavorando, andrò a Roma a breve per trovare i fondi e per mettere in piedi questo progetto. Intanto questa acqua potrebbe essere utilizzata per irrigare i campi, poi vedremo. Oggi si parla di siccità. Noi come porto
di Genova abbiamo una grande possibilità di contribuire ad alleviare la siccità
utilizzando ovviamente l'acqua di mare, ma non solo l'acqua di mare. Abbiamo tutta la nostra acqua che viene messa in mare, da un'infinità di depuratori, è tantissima".

 Di portarla con dei tubi verso Nord intende?
"Mischiare con acqua di mare, desalinizzare tutto (tramite un impianto che vorrei realizzare nelle aree ex Ilva di Genova) che tra l'altro sarà più facile perché ovviamente la salinità  sarà inferiore, e quindi poi portare tutto al Nord. Stiamo studiando anche queste opzioni. Ricordatevi che c'è c'era l'oro giallo e si può anche vivere senza. Poi c'è l'oro nero, con l'oro nero si va in macchina,  si può vivere senza, in maniera più difficile e la qualità di "vita scende. Ma sì, si può vivere senza. Poi c'è l'oro blu blu, l'acqua, si vive quattro giorni senza acqua poi si muore. Noi abbiamo un grande premio, un grande merito di avere il mare vicino a noi. Non tutte le città hanno il mare,  Milano non ce l'ha ad esempio. Milano non può produrre acqua. Noi possiamo, quindi questa è una cosa che sto già facendo presente a tutti i ministri, perché anche loro ovviamente devono affrontare questo problema. Noi abbiamo questo progetto importantissimo che secondo me avrà un grosso futuro e darà a Genova una importanza, non solo di visibilità, ma anche economica. Perché riuscire a gestire l'acqua, come fanno ad esempio non soltanto gli israeliani ma anche il Sudest asiatico, è importante. Bisogna essere in grado di riuscire a fare queste cose oggigiorno".

Ma c'è un orizzonte temporale. Per ora è veramente una fase precoce?
"Ci sono orizzonti temporali molto brevi. L'impianto si fa in due anni senza problemi, però ci vuole la parte finanziaria, ma soprattutto il permesso per poter fare queste cose. Beh, qui non è solo burocrazia, è un discorso ambientale da mettere a posto".

Però si potrebbero usare delle tubature che già esistono A Multedo?
"La pipeline che abbiamo per la Pianura padana, anzi oltre la Pianura Padana, quindi si potrebbe usare benissimo e portare l'acqua lassù".

Al tema arriviamo parlando del futuro di porto Petroli, che cambierà assetto con il nuovo piano regolatore portuale "ci sono diverse ipotesi, tra cui spostare gli attracchi sulla diga di Prà o in un'altra zona ma dentro il porto non fuori, anche su un'isola artificiale chissà, e nelle aree lasciate libere a terra potenzieremo i bacini di carenaggio, l'area a servizio delle riparazioni navali che chiedono spazi ma che, ripeto, non andranno mai via da dove sono oggi".