GENOVA - Crociere al terminal Sech, destinazione naturale per questo traffico, e uno sviluppo enorme del settore che nel primo trimestre del 2023 ha avuto un incremento del 45% rispetto a quanto preventivato. Incontriamo il presidente di Stazioni Marittime di Genova Edoardo Monzani. Il discorso parte dal bacino di Sampierdarena che, come sostiene da anni l'editore di Primocanale Maurizio Rossi, dovrebbe essere destinato a spazio per crociere e traghetti, per quanto riguarda il terminal Sech che è l'unica pedina che manca nell'assetto destinato ai passeggeri.
Edoardo Monzani, si sta per disegnare il nuovo Piano regolatore portuale. Si fa molto parlare della destinazione naturale del bacino di Sampierdarena per traghetti e crociere e del destino del terminal Sech. Lei come presidente di Stazioni marittime, come vedrebbe questo terminal nell'ambito appunto di crociere e traghetti?
"Se ne sta parlando da almeno dieci anni. Credo che sia l'unica soluzione a breve e medio termine per l'espansione delle crociere e secondo me anche dei traghetti, perché è un terminal talmente grande che secondo me lo si può rendere duttile, sia per le crociere che per i traghetti. È l'unica soluzione che era stata già intravista da Gigi Merlo, era già stata inserita come un'opzione del piano regolatore portuale precedente. Ancora adesso sarà probabilmente confermato come una grande opzione anche per i passeggeri e quindi è la soluzione secondo me più sensata e più fattibile piuttosto che costruire altre banchine in altre parti del porto.
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"Costruire un terminal è una parola grossa. Oggi le crociere non hanno più grossi terminal come una volta, ma hanno dei terminal costruiti in maniera molto leggera. Certo che il giorno che verranno ospitate, auspico, le navi da crociera al Sech, naturalmente sarà necessario dotarle di infrastrutture idonee per questo traffico".
Il sindaco di Genova, in una nostra recente intervista, ha parlato per il Sech di un terminal per traghetti ro-ro navi che imbarcano rotabili.
"Certo, questo può essere anche una soluzione. Sappiamo che il traffico dei traghetti è un traffico costante da noi, e quindi avere nuove linee e nuovi operatori potrebbe non essere male".
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"Ma io direi che l'aspetto più interessante è quello relativo alle crociere, perché noi a budget avevamo gli stessi numeri del 2019 e quindi pre-Covid, in un momento di grande espansione delle crociere. Quindi siamo ritornati a questo numero che è 1.300.000 passeggeri. Devo riscontrare che in questo primo trimestre noi abbiamo fatto un più 45%, anche se soltanto relativa al primo trimestre. È una cifra importante, più 45%.
Rispetto a quanto previsto in totale nel 2023?
"Rispetto a quanto previsto nel 2023. Quindi mi auguro che le crociere continuino, continuano ad aumentare, a crescere e lo dico sempre, ad arricchire la città, perché noi non siamo altro che, lo ripeto da vent'anni, una cinghia di trasmissione di ricchezza dal mare alla città, dal porto alla città".
Chiedo ancora una cosa per quanto riguarda il nuovo piano regolatore portuale. Spesso lei ha parlato negli anni della necessità di spostare il traffico extra Schengen, extra europeo, lontano dalla zona di Stazione Marittima, più a ponente. Un sogno che resta? Se le chiederanno cosa vuole lei nel nuovo piano regolatore, riproporrà questo discorso?
"Trasferirli a Prà secondo me era la logica destinazione di questi traffici, soprattutto degli extra Schengen. Era Prà perché era stata collegata con l'autostrada e quindi era tutto un traffico che usciva dalla città e andava direttamente all'imbarco. Oggi le destinazioni di quelle aree sono molteplici, a partire dai cassoni della nuova diga, quindi bisognerà ridisegnare un po' tutto questo percorso e vedere su cosa vuole puntare la città".
IL COMMENTO
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