GENOVA - Lo sviluppo economico deve essere sostenibile e non può prescindere da una sinergia più concreta possibile con il territorio in cui si va a intervenire. Una “via maestra” che intende seguire il progetto della Green Logistic Valley, portato avanti da tempo da Spediporto e che è stato al centro del convegno di Palazzo San Giorgio nell’ambito della Genoa Shipping Week.
Temi di grande impatto, sia dal punto di vista sociale che dell’innovazione, come dimostra il progetto dell’agricoltura aeroponica Fattoria di Pol, già presentato con successo nello stand allestito durante il recente Salone Nautico di Genova.
Il dibattito si è sviluppato attorno a un’idea che il Direttore Generale di Spediporto Giampaolo Botta ha ribadito nelle sue linee essenziali: “Si tratta di un progetto articolato, che vorremmo fosse parte di un più complesso lavoro per la Genova e la Liguria del futuro. Ci sono alcuni elementi indispensabili: il miglioramento delle infrastrutture fisiche, la crescita di quelle digitali e la trasformazione del patrimonio rappresentato dalle vecchie aree industriali dismesse”. Ma c’è anche molto altro: “Sostenibilità ambientale e inclusione sociale: aspetti fondamentali – sottolinea Botta – sviluppabili anche sotto il profilo imprenditoriale, restituendo al territorio in termini di occupazione e di miglioramento complessivo di qualità della vita”. Alle parole di Botta ha fatto eco il Presidente di Spediporto, Andrea Giachero, sottolineando il ruolo delle istituzioni e rimarcando come “lo sviluppo tecnologico della città potrà rappresentare una carta vincente per la portualità genovese”.
Jacopo Riccardi, Dirigente del settore sviluppo del sistema logistico e portuale di Regione Liguria, ha fatto il punto sulle azioni avviate dall’ente, sottolineando come il sostegno alla progettualità derivi anche, ad esempio, dal pressing per la finalizzazione della tanto attesa Zona Logistica Semplificata: “Un’idea come la Green Logistic Valley – sottolinea Riccardi – ha molteplici aspetti positivi: il tema dell’inclusione si lega a doppio filo con la formazione ma è innegabile che, oggi, fare scelte virtuose, avvantaggia un territorio anche sotto il profilo della competitività”.
Un tema ripreso anche dall’Assessore allo sviluppo economico e al lavoro del Comune di Genova Mario Mascia che, nel suo intervento, ha ricordato cosa rappresenti la Valpolcevera per il futuro della città ed ha sottolineato come “Genova stia guardando al futuro, diventando più digitale e con nuove infrastrutture fisiche , a cominciare da quel Ponte San Giorgio, realizzato a tempo record dopo la tragedia, drammaticamente indimenticabile, del crollo di Ponte Morandi e che attraversa proprio la Valpolcevera. Ma ci sarà anche la nuova diga, ci saranno altre opere per rendere la città più al passo con i tempi e, appunto, competitiva”.
Cristina Biasizzo, nel suo ruolo di Innovation manager e Ambassador di Accelerate Italy Boston New York, ha spiegato come “fare impresa in modo nuovo” possa essere attrattivo per gli investitori “Peraltro – ha spiegato Biasizzo – imprese come l’agricoltura aeroponica rientrano perfettamente nei canoni di sostenibilità richiesti a livello europeo”. Non solo: “si tratta di realtà altamente tecnologiche, capaci di formare personale altamente professionale e, dunque, di creare un valore aggiunto per il territorio”.
Interesse ha suscitato l’intervento di Paolo Gazzotti, ideatore della Fattoria di Pol, che ha, come focus, la realizzazione di impianti aeroponici sostenibili e a impatto zero. “L’aeroponia – spiega Gazzotti - è una tecnica innovativa, alternativa a quella tradizionale che va, comunque, assolutamente mantenuta e che permette alle piante di svilupparsi senza terreno e in cui le radici che vengono nebulizzate con acqua e sostanze nutritive. Serve, dunque, pochissima acqua, non si usano pesticidi, la produttività è altissima con un efficientamento energetico massimo”. Un’idea sposata da Roberto Dafarra che ha raccolto la sfida “per – come ha detto nel suo interventi - un’impresa che sia sostenibile ed etica”.
IL COMMENTO
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