Porto e trasporti

A confronto con il numero uno del colosso dell'allestimento navale, Riccardo Pompili, amministratore delegato di De Wave
1 minuto e 52 secondi di lettura
di Elisabetta Biancalani

GENOVA - Gli interni del suo nuovo ufficio da 4mila metri quadrati, nel palazzo Nuova Darsena, a Genova Sampierdarena, inaugurato il 30 giugno, paiono una nave di lusso. L'attenzione ai dipendenti è massima "perchè io voglio che stiano bene qui, altro che smart working..." ed ecco quindi la palestra, il campetto da calcio a sette, il terrazzone con prato finto, un elegante bar. Riccardo Pompili, genovese, a 41 anni si trova al vertice di un impero, quello di De Wave, leader degli allestimenti per navi in senso ampio, dall'arredamento, all'impiantistica, al lavoro di carpenteria, per armatori e cantieri, per nuovo e refitting, anche per yacht, 400 dipendenti a Genova, di cui 200 in questi spazi, e 900 in tutto il mondo, con un indotto di diverse migliaia di unità. Il fatturato si stima per quest'anno intorno ai 330 milioni di euro. Lo incontriamo in un ambiente friendly, "diamoci del tu anche nell'intervista perchè io preferisco così, un po' all'americana al pesto, diciamo". 

"Facciamo fatica a trovare le figure professionali che cerchiamo, nonostante ora stiamo collaborando con l'Università di Genova. Ma attenzione, c'è bisogno non solo di ingegneri ma anche di falegnami, saldatori ad esempio. E' un appello a chi si occupa di formazione. Genova è sempre stata vista come una città da cui fuggire ma io voglio invertire questa tendenza, attraendo i giovani". 

Passando ai temi più stretti della portualità "Genova ha perso molto tempo, anche se ultimamente sta cercando di recuperare campo. La nuova diga sarà fondamentale per accogliere navi più grandi, ma a noi servirebbero ad esempio più bacini e più grandi, piuttosto anche galleggianti, basta che si facciano. Speriamo che la nuova diga sia l'occasione per strappare spazi alla terra e raggiungere questo obiettivo.

Anche dal punto di vista delle infrastrutture terrestri servirebbe parecchio: noi lavoriamo ad esempio tantissimo con Fincantieri, per allestire i bagni delle navi da crociera, e posso assicurare che far arrivare a Genova, magari dalla Polonia, migliaia di camion con i carichi a bordo è difficilissimo, un disagio costante a causa dei cantieri e delle code sulle autostrade. Non posso che sperare che i lavori finiscano il prima possibile perchè così è veramente un problema".