GENOVA - Assemblea, corteo e incontro con l'Autorità portuale. I lavoratori del comparto di riparazioni navali a Genova hanno manifestato per ottenere risposte rispetto alle preoccupazioni legate ai lavori del tunnel subportuale e come questi potrebbero incidere sulle aziende che operano oggi nell'area dedicata alla cantieristica. L'assemblea è stata convocata da Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm. In tutto nel comparto lavorano oltre 3 mila persone tra diretti e indotto.
L'area attenzionata è quella compresa tra varco delle Grazie e Molo Giano. All’assemblea hanno preso parte i lavoratori di diverse aziende: da Riparazioni Navali alla Mariotti passando per Wartsila e altre. Un nuovo incontro che vedrà coinvolti i sindacati, l'Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale e Autostrade per l'Italia è stato calendarizzato per il prossimo 24 aprile. In quell'occasione verrà discusso un piano dettagliato dei lavori che riguarderà l'area di riparazioni navali.
"Sarà nostra cura garantire uno sviluppo ordinato dei cantieri e l'occupazione dei lavoratori - spiega il commissario dell'Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Piacenza -. Ci sono soggetti interferiti, serve un lavoro di precisione nell'individuare chi verrà interferito definitivamente e chi solo in modo temporaneo. I lavori nell'area di riparazioni navali arriveranno tra la fine del 2026 e l'inizio del 2027. Stiamo analizzando ogni singola situazione delle aziende, serve garantire la continuità operativa, alcune aree sono state individuate nell'Ente Bacini e nelle aree ex Selom (le vecchie Lavanderie ndr)".
A Genova alle 10 è andata in scena l’assemblea davanti a varo delle Grazie dove sono stati esposti i punti critici secondo lavoratori e sindacati. Poi il corteo di circa 300 persone si è mosso dal varco delle Grazie con destinazione palazzo San Giorgio. Bloccata per circa dieci minuti la viabilità di piazza Cavour. A San Giorgio l’incontro con il commissario dell’Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale Piacenza.
“Non ci sono pregiudizi verso la realizzazione di un’opera sicuramente importante per Genova come il Tunnel subportuale ma nello stesso abbiamo dubbi, forti, sulle ipotesi che metterebbero a rischio l’operatività dell’area delle riparazioni navali che sono uno straordinario valore aggiunto per il nostro porto. Chiediamo la garanzia del reddito, dell’occupazione e del lavoro: sono condizioni fondamentali. Vogliamo che le aree industriali e strategiche non debbano essere messe in difficoltà dai lavori del Tunnel”, spiega Christian Venzano, segretario generale Fim Cisl Liguria
“Vogliamo evitare che il reddito dei lavoratori venga intaccato - spiega Stefano Bonazzi, segretario generale Fiom Cgil Genova -. Occupazione e reddito dovranno essere sempre garantiti. Parliamo di un settore in espansione e Genova”. Tra i timori di lavoratori e sindacati, oltre a quello che le operazioni di cantiere influiscano sulla viabilità interna condizionando le attività, anche quello di un utilizzo della cassa integrazione. “Spostare Riparazioni Navali? Al momento non è un’ipotesi da prendere in considerazione” spiega ancora Bonazzi che valuterebbe l’ipotesi solo nel caso in cui non si bloccasse nessuna delle attività del comparto riparazioni. Lavoratori e sindacati hanno ribadito che non si tratta di una manifestazione contro il tunnel subportuale.
Il 4 marzo scorso, alla presenza del ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini e il suo vice Edoardo Rixi, sono iniziati ufficialmente i lavori. L'obiettivo è terminare il cantiere entro agosto del 2029. Si tratta di una delle opere di compensazione dal crollo di ponte Morandi da parte di Autostrade per l'Italia in accordo con gli enti locali.
Nel progetto il tunnel attraverserà la città dalla Foce fino a San Benigno dove è previsto l'imbocco a Ovest. Il progetto del tunnel subportuale di Genova ha un tracciato lungo 3,4 chilometri costituito da due gallerie principali separate del diametro esterno di scavo di circa 16 metri, una per ogni direzione di marcia, scorreranno a una profondità massima di 45 metri nell'area di bacino portuale (Leggi qui).
L'area di riparazioni navali si trova all'interno di un'ampia discussione. Da una parte lo stesso viceministro Rixi ha sottolineato come sua necessario espandere gli spazi per permettere al sistema portuale Italia, e genovese, di essere competitivo con le realtà del Nord Europa. Dall'altra c'è la questione della collocazione di riparazioni navali che si trova tra il Porto Antico e il nuovo Waterfront di Levante disegnato da Renzo Piano che sta nascendo alla Foce.
Nel frattempo da questo mercoledì 3 aprile per tre giorni scatta lo sciopero nazionale di 24 ore dei lavoratori e delle lavoratrici portuali. La protesta parte dal mancati rinnovo del contratto collettivo nazionale che risulta scaduto dal 31 dicembre scorso. Venerdì è prevista a Genova una manifestazione nazionale.
IL COMMENTO
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