GENOVA - Terza puntata della nostra inchiesta sui container di Derrick accanto all’aeroporto di Genova. Dopo aver ascoltato Giulio Schenone (proprietario insieme ad Aldo Negri di Derrick, che occupa 23mila metri quadrati strategici per lo sviluppo dello scalo aereo) che ha parlato di autunno-fine anno per lasciare libera l’area (GUARDA QUI), e dopo aver tentato di ascoltare, senza successo, il direttore generale di Aeroporto Francesco d’Amico (GUARDA QUI) che rifiuta un botta e risposta sul tema (e su qualsiasi tema legato al futuro dell’aeroporto) oggi sentiamo invece Edoardo Monzani, presidente di Stazioni Marittime, che ha molto interesse affinché i progetti infrastrutturali si sviluppino per collegare meglio il Colombo e il terminal crociere, per avere sempre più passeggeri che arrivano in aereo e non in auto.
“Nel porto di Genova ci sono state decine di contenziosi di questo genere cioè del tipo ‘me ne devo andare, ma cosa mi dai in cambio, ma io ho bisogno di quelle aree’ e tutti si sono sono risolti quindi sono estremamente fiducioso. E’ chiaro che il Moving People deve passare da quelle aree quindi diventa un ostacolo insormontabile non avere quelle aree a disposizione. Il Moving People connetterà la stazione dei treni e si arriverà a Stazioni Marittime, e proprio il tratto aeroporto-stazione-Principe e Stazioni Marittime è un cardine del progetto dell’aeroporto, quindi non si può pensare che perché ci sono dei contenitori non si possa trovare questa soluzione. Confido, anzi ho la la certezza, che la soluzione si troverà assolutamente e che il progetto andrà avanti e rispetterà i tempi come si era detto all’inizio, cioè a fine 2025 con l'opera realizzata”.
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IL COMMENTO
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