L’unico ligure che ha votato Paolo Emilio Signorini a presidente dell’Autorità di sistema portuale di Genova e Savona sono stato io il 16 novembre del 2016 in Commissione Trasporti del Senato dove ero peraltro l’unico ligure presente.
Questa diatriba tra Orlando e Bucci è di semplice lettura se si vuole capirla. Innanzitutto, come risulta dalla documentazione ufficiale del Senato che allego (Clicca qui), non c’è nessun dubbio che la nomina di Signorini è stata presentata dal ministro Graziano Delrio del Pd, lo stesso che abolì le Province facendo un disastro (mio voto contrario) e sempre quello che non rispose alle mie interrogazioni sui gravi problemi del Ponte Morandi. La nomina dei presidenti delle Adsp deve passare dalle due commissioni trasporti di Camera e Senato.
In Senato è la commissione ottava, di cui ero commissario in quota prima a Scelta Civica poi del Gruppo Misto Liguria Civica. Ricordo molto bene quella nomina che riguardava proprio il “mio” porto che era stato commissariato dopo le dimissioni del presidente Luigi Merlo che peraltro divenne consigliere del ministro Derio a titolo gratuito. Il relatore in commissione era il senatore livornese Marco Filippi del Pd che sostenne la nomina di Signorini.
Non ricordo se ci furono voti contrari; dopo l’approvazione da parte delle commissioni di Camera e Senato della proposta del ministro Delrio si doveva avere solamente la condivisione della Regione Liguria (la nomina avveniva su proposta del ministro d’intesa con la Regione). Il sindaco nulla c’entrava con questa nomina, semmai il sindaco di Genova che ai tempi era Doria, così come il sindaco di Savona dovevano nominare un membro del comitato portuale.
Genova autonominò lo stesso Marco Doria dell’amministrazione di sinistra. L’allora sindaco, peraltro, non diede le dimissioni quando finì il suo mandato a Palazzo Tursi, restando nel comitato portuale per circa 18 mesi sempre in rappresentanza del Comune (è noto che il “nominato” non debba poi rispondere in alcun modo a chi l’ha nominato). Quando finì il mandato in Comitato portuale di Doria, il sindaco Bucci nominò come rappresentante del Comune in comitato il giornalista del Secolo XIX che ha sempre scritto di porto, Giorgio Carozzi, ormai andato in pensione dal giornale che fra poche settimane verrà acquistato da MSC del comandante Aponte tramite la società neonata Blu Media che ha istituito la propria sede a Genova in Piazza Dante 6 proprio vicino alla sede di Primocanale.
Carozzi è noto chi sentiva abitualmente prima di prendere determinate decisioni che riguardavano anche il gruppo Spinelli socio di Aponte nel Terminal Rinfuse.
L’altro sindaco che aveva espresso un membro del comitato portuale era quello di Savona che nominò Rino Canavese, uomo da sempre vicino al gruppo Gavio.
Non mi pento assolutamente di aver votato la nomina di Paolo Emilio Signorini che oggi viene attaccato da ogni parte ma che bisogna ricordare che è stato un grande personaggio in diverse istituzioni dello Stato e che ritengo abbia fatto anche diverse cose molto importanti per il porto di Genova e Savona che erano decisamente bloccati e ingessati. Dalla diga di Genova, di Savona, la sopraelevata portuale, gli accordi con ferrovie, i nuovi varchi, la torre piloti e altre decine di operazioni che sono in corso, sono merito suo e del suo staff. Non possiamo dimenticarlo e apprezzare quanto ha fatto di positivo.
Non entro nel merito di alcune situazioni che lui stesso ha definito “inopportune”, ma non si può e deve cancellare anche tutto quello di positivo che ha fatto sia prima di entrare in porto sia come presidente durante il suo mandato. Personalmente sono sempre stato contrario ai rinnovi delle concessioni senza gare, sostenni fortemente il regolamento della 84/94 la legge che doveva proprio aprire alle gare europee poi insabbiata dalle lobby dei terminalisti sempre nel periodo del ministro Derio partendo da Trieste poi Spezia e infine anche Genova.
Senza il regolamento della legge si doveva proseguire con la vecchia normativa del Codice della Navigazione che non prevedeva una vera gara europea.
Ne feci una battaglia che persi e tutte le concessioni ai terminali sti in Italia vennero rinnovate senza gara per poi vedere magari venduti i terminal a fondi di investimento con decine di anni di concessione a valori impensabili.
Oggi si guarda ad una singola operazione sul porto di Genova che avrebbe avvantaggiato Spinelli socio peraltro di Aponte sul terminal Rinfuse.
Perché non si apre una commissione nazionale su tutte le proroghe dei terminal in Italia che non hanno avuto gare europee? Perché non ci si chiede chi abbia insabbiato il regolamento che avrebbe reso obbligatorie le gare?
Pensiamo davvero che l’unico responsabile sia Paolo Emilio Signorini?
IL COMMENTO
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