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Il riconoscimento del regime di continuità territoriale all'aeroporto di Genova "è un'idea certamente da affrontare, bisogna vedere bene quali sono i pro e i contro e fare un bilancio. Certo per i genovesi ci sarebbe un vantaggio, però potrebbe voler dire ridurre le potenzialità dell'aeroporto. Non è una cattiva idea, è un'idea che va affrontata in maniera molto oggettiva" così il presidente della Regione Liguria Marco Bucci a Genova a margine di un convegno commenta la proposta di legge annunciata dal senatore del Partito democratico Lorenzo Basso per riconoscere il regime di continuità territoriale all'aeroporto Cristoforo Colombo.
Bucci aggiunge: "Il senatore Basso non è il primo che ci ha pensato. Sono perlomeno due o tre anni che sento dire dall'aeroporto di Genova di fare la continuità territoriale, cioè di avere i fondi per la continuità territoriale. La riduzione delle tariffe è una buona idea da una parte ma dall'altra ci sono anche aspetti negativi, cioè se ci sarebbero dei vantaggi per i residenti dall'altra parte verrebbero penalizzati quelli che non sono residenti. Non è quello che noi vogliamo, però l'idea è certamente da affrontare".
In realtà quella della continuità territoriale è una battaglia di lunga data (clicca qui) combattuta dall'editore di Primocanale, Maurizio Rossi, nonché membro della commissione Trasporti del Senato della XVII legislatura che già dieci anni fa porto la questione in parlamento con delle interrogazioni e una lettera indirizzata all'allora ministro Graziano Delrio che venne firmata da tutti i primari soggetti con primo firmatario Victor Uckmar (leggi qui).
Il disegno di legge presentato dal senatore Basso punta su tre aspetti centrali: tariffe calmierate per i residenti liguri, affinché chi viaggia per lavoro, studio o salute non debba affrontare costi proibitivi; una maggiore frequenza dei voli, per assicurare collegamenti regolari con i principali hub nazionali e internazionali; un accesso equo al trasporto aereo, per compensare le difficoltà nei collegamenti via terra.
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IL COMMENTO
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