Nuova puntata del nostro viaggio in porto a Genova per raccogliere reazioni alle parole del vice ministro dei Trasporti Edoardo Rixi che di fronte alla platea dello shipping riunita a palazzo San Giorgio ha bacchettato il mondo terminalistico e portuale genovese per litigiosità e ricorsi. Paventando un ritardo nella nomina del nuovo presidente proprio per queste ragioni. Oggi tocca a Beppe Costa, presidente dei Terminalisti.
“Pochi spazi e concorrenza, ecco perché ci sono talvolta contrasti”
Beppe Costa, come ha accolto le parole del viceministro Rixi, che ha parlato di un porto intanto molto conflittuale, puntando un po' il dito anche proprio sui terminalisti.
“Direi che è una frase che ho sentito tante volte, faccio il terminalista da quasi 30 anni fra un po' quindi è un'abitudine. Direi che si perde spesso la parte positiva, cioè se non ci sono i terminalisti che investono e che quindi comprano gru, fanno magazzini, fanno piazzali, comprano mezzi, costruiscono serbatoi, poi la merce non arriva a Genova. Noi guardiamo spesso le discussioni tra noi Terminalisti, perché abbiamo un piccolo territorio sul quale ognuno vuole più spazio e ovviamente ci facciamo concorrenza, perché ognuno vuole portare più merce nel proprio terminal, cosa che credo che sia normale. Purtroppo spesso finiamo sulle pagine dei giornali e nella cronaca più per queste cose negative che per le cose positive, sulle quali io da anni invece mi batto.
"Troppi ricorsi? Spesso colpa del piano regolatore troppo datato"
Anche una trentina di ricorsi mette in evidenza Rixi, fanno parte della concorrenza, di poca chiarezza legislativa, di cosa fanno parte?
Il fatto che ci siano dei ricorsi e la poca chiarezza legislativa secondo me sono legati in parte. Per esempio uno dei ricorsi della trentina, gran parte anzi, sono legati all'assenza del piano regolatore, o meglio a un piano regolatore datato 2001, che già nel 2001 si era scritto dopo dieci anni si sarebbe dovuto rivedere, poi non è stato rivisto per diverse ragioni sulle quali non voglio entrare, tantomeno polemizzare, e quindi quelle sono le maggiori ragioni. Io credo che della trentina di ricorsi, forse 28-29 ce li saremmo risparmiati con un piano regolatore.
Addirittura pare che per questa litigiosità e conflittualità si stia un po' ritardando la nomina del presidente, ci crede?
L'ha detto Rixi molto chiaramente, non lo so, se l'ha detto evidentemente essendo una persona seria, l'ha fatto per stimolarci e quindi abbiamo colto lo stimolo e cercheremo di trovare una quadra tra di noi.

“Dobbiamo trovare una quadra tra di noi per il bene del porto”
Una pace?
Non so se una pace, ma assolutamente una quadra, direi la parola giusta è una quadra, perché poi la pace è difficile definirla, perché comunque continuiamo ad essere concorrenti a voler pigliare più spazio. L'importante è avere delle regole certe, quindi questo incrocio tra legge che deve arrivare, piano regolatore, commissari invece che presidenti, tutto questo aiuta di più la conflittualità, quindi è un po' l'uovo o la gallina, cos'è che nascono prima, i ricorsi o l’assenza del piano regolatore? Purtroppo ci siamo in mezzo, dobbiamo uscirne tutti insieme e su quello ha perfettamente ragione il sottosegretario Rixi a dire che dobbiamo trovare una quadra in tempi anche estremamente brevi, per poter permettere che ci sia un piano regolatore e un nuovo presidente in carica, pieno di tutti i poteri.
Nuovo presidente, meglio un volto già noto, che magari per qualcuno però potrebbe rischiare di far sì che possa essere tirato per la giacchetta, oppure un volto nuovo, super partes, magari nazionale o internazionale, proprio per garantire una imparità di giudizio?
Ma direi probabilmente il secondo, però io personalmente non è una decisione che mi compete, quindi lascio decidere a chi deve decidere.
IL COMMENTO
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