Sanità

L'assessore regionale alla sanità a Sestri Levante per il primo premio Lean alla Asl 4
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di Elisabetta Biancalani

Prima uscita dai confini genovesi per il nuovo assessore alla sanità della Regione Liguria, Massimo Nicolò, ospite a Sestri Levante della Asl4 che ha ricevuto il primo premio nazionale della competizione Lean (organizzata dalle federazioni delle aziende ospedaliere, sanitarie, Agenas, in collaborazione con Telos, Università di Siena e Società italiana di management in medicina Simm), che significa ottimizzare i percorsi aziendali per soddisfare al massimo i pazienti. "Snellire la sanità grazie alla presa in carico del paziente, soprattutto il cronico, senza lasciarlo 'disperdere' nei meandri del sistema sanitario ma facendogli seguire un percorso di visite programmate dal primo giorno di accesso alla sanità" questo in sintesi il suo pensiero, con l'intenzione di estendere il modello virtuoso della Asl 4 a tutte le Asl della Liguria, con grande soddisfazione del direttore generale della Asl4 Paolo Petralia: "Siamo orgogliosi di questo risultato che è frutto di un percorso lungo e di un lavoro di squadra".

Carenza e fuga di medici dal pubblico 

Ma il problema della carenza di medici emerge eccome, anche nell'analisi del percorso Lean. Ne parliamo con l'assessore Nicolò. 

E' pronto ad andare a Roma a chiedere più medici?

"Non è un problema di medici, i medici ci sono ma ci sono in particolare alcune specialità di medici che faticano a continuare a lavorare nelle strutture pubbliche per mille motivi, che non sono solo esclusivamente remunerativi, lo sono anche ma non solo, perché hanno anche tutta una serie di problematiche burocratiche, di tipologia di pazienti con cui hanno a che fare e pensiamo ai medici del pronto soccorso ma non solo i medici, ma tutto il comparto sanitario cioè infermieri e operatori socio sanitari, che sempre più spesso vengono aggrediti o da violenza verbale o da violenza fisica e questo chiaramente fa sì che il medico, con uno stipendio che non è di altissimo livello, debba anche sopportare queste situazioni e capite bene che dopo un po’ si disamora. E allora cerca di andare fuori nel privato, puro o accreditato. Quindi noi dobbiamo cercare di rendere la vita dei nostri medici più efficace ed efficiente all’interno degli ospedali

Un uomo seduto che sorride

Sburocratizzare le procedure e pagare di più i medici

E questo cosa vuol dire più polizia che controlli che non li aggrediscano?

Questo è un aspetto certamente da tenere in considerazione ma dobbiamo rendere la vita loro più facile, dobbiamo sburocratizzare e snellire certe procedure, dobbiamo fare in modo che possano anche guadagnare qualcosa di più perché non è assolutamente un tabù la remunerazione, non deve essere un tabù la remunerazione. Questo fa parte di aspetti molto diversificati che cerchiamo di risolvere ma il pronto soccorso è un aspetto che non va mescolato col problema delle liste d’attesa ma va affrontato in modo parallelo".