Sanità

Il picco è in anticipo, ma non vuol dire che non continui a colpire anche dopo le feste. Per il covid, restano sempre a rischio i fragili e chi non si è vaccinato
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di Tiziana Oberti

Covid e influenza: da un lato il virus da sars-cov2 che decresce, pur restando diffuso, dall'altro i virus influenzali che crescono e arrivano al loro picco.

La fotografia è del direttore delle malattie infettive dell'ospedale Galliera di Genova Emanuele Pontali, intervenuto a Primocanale: "Per quel che riguarda il covid ormai la malattia è talmente diffusa... Tutti noi abbiamo parenti e conoscenti che lo hanno in questo periodo. Ma per tanti è diventata una malattia banale. Resta pero' una malattia grave per persone o non vaccinate o pazienti fragili che quindi richiedono il ricovero nei reparti appositi. Certo sono pochi per numero assoluto".

"Contemporaneamente sta montando progressivamente l'epidemia influenzale stagionale. Come era nelle previsioni e come era stato annunciato l'epidemia è un po' in anticipo rispetto agli altri anni, stiamo avendo il picco in anticipo, prima di Natale, sta colpendo di più rispetto al passato perché ci sono tante persone che non hanno più incontrato l'influenza e anche perché ci sono tante persone che non si sono vaccinate".

Dal dottor Pontali arriva l'appello comunque a vaccinarsi anche ora: "Non è troppo tardi per andarsi a vaccinare ancora adesso, perché se non ho ancora avuto l'influenza non è che questa dopo Natale sparisca... Anche dopo Natale troverà e colpirà persone che non si sono vaccinate".

 

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