Sanità

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di Redazione sanità
Botta e risposta tra il consigliere regionale PD Pippo Rossetti e l'assessore alla Sanità Angelo Gratarola, sul tema della funzionalità dei centri di pronto soccorso e dei Flu Point. "Leggiamo alcune dichiarazioni in cui si sostiene che ieri è  andato tutto bene negli ospedali cittadini. Certo, ieri era festivo ed era più facile che un malato potesse più facilmente essere accudito da familiari e conoscenti. Oggi solo al Galliera alle 13.30 c'erano "solo" 17 ambulanze in attesa, 62 pazienti in visita, 16 codici rossi! Il presidente Toti domani probabilmente andrà a San Martino a fare un giro, e si dice  che stiano sistemando al meglio il pronto soccorso: distribuiscono un po' di pazienti nelle camere e nei reparti  e viene un po' alleggerito dal 118 rispetto a Galliera e Villa Scassi. Ma mentre con le telecamere si studiano le giuste inquadrature, a noi telefonano i parenti che non riescono a parlare coi familiari barellati perché il personale non riesce a rispondere a tutti, ci chiamano i figli perché hanno sbirciato nelle sale, scoprendo che gli anziani genitori disorientati sono ammassati, sulle barelle oltre le 36 ore, dove si "sente" tutto di tutti, odori e rumori, in una caotica commistione donne-uomimi, giovani-anziani, alla faccia della dignità delle persone e della privacy".
 
"Spero almeno oggi ci risparmino le critiche della strumentalizzazione politica,  evitino di dire che va tutto bene, visitino anche Villa Scassi e Galliera, ci dicano i flussi degli ambulatori aperti in via sperimentale per fare le visite mediche di chi finisce al pronto perché è l'unica risposta che trova. Vorremmo sapere anche quante zone  di guardia medica non hanno il medico e come pensano di rinforzare i filtri territoriali onde evitare gli arrivi inappropriati (e disperati)  al pronto soccorso almeno fin dopo l'Epifania. Hanno attivato le RSA post acuti - conclude Rossetti - che a carico degli ospedali potrebbero ospitare anziani ora in barella?".

A stretto giro la replica di Gratarola: "Siamo tutti perfettamente consapevoli che la medicina dell'emergenza da tempo è sotto pressione e non per ragioni ascrivibili al servizio sanitario regionale ligure. Nello specifico della situazione ligure e genovese, ribadisco che ad oggi la misura dei 'Flu point' e l'apertura degli ambulatori con i medici di medicina generale si è rivelata importante ad alleggerire il peso sui pronto soccorso. Senza questo provvedimento adottato da Regione Liguria, oltre 200 pazienti, solo nei flu point, avrebbero contribuito ad affollare i pronto soccorso nel week end natalizio". I Flu Point sono ambulatori a bassa complessità aperti appositamente in questo periodo natalizio per far confluire in questi luoghi le persone affette da patologie influenzali. A questi ambulatori dedicati, ad esempio in Asl3 presso gli ospedali Micone e Gallino con gli specialisti dell’infettivologia del Policlinico San Martino, si aggiungono anche gli ambulatori aperti dalle aziende sanitarie per garantire risposte ai pazienti affetti da patologie lievi, i cosiddetti codici bianchi, evitando l’autopresentazione nei pronto soccorso.


"La situazione di difficoltà e di fermo ambulanze citata è circoscritta al pronto soccorso dell'ospedale Galliera - aggiunge l'assessore alla Sanità - e proprio su questo nosocomio si stanno mettendo in atto ulteriori azioni operative e gestionali con i vertici dell'ospedale stesso al fine di trovare il migliore approccio alla soluzione del problema che si sta protraendo da tempo. E però evidente che il blocco di quel pronto soccorso inevitabilmente per un gioco di vasi comunicanti si riverbera su San Martino, Villa Scassi ed Evangelico".

In merito alle parole di Rossetti sui sopralluoghi che verranno compiuti domani negli ospedali genovesi l'assessore puntualizza: "Come assessore, ma soprattutto come medico che ha lavorato per anni nella medicina di emergenza, trovo offensivo che qualcuno pensi che un Pronto Soccorso si 'sistemi' in occasione di una visita. Si tratta di un luogo che lavora sulle urgenze e dove ci si prende carico delle persone al meglio con le alte professionalità presenti e con tutti gli strumenti che si hanno a disposizione".

"Per ciò che attiene ai medici della continuità assistenziale (guardia medica) - conclude Gratarola - è ben nota la carenza di personale. Per contenere questo problema, di carattere nazionale, come Regione abbiamo provveduto a stanziare un compenso aggiuntivo per ogni ora di attività eccedente le 108 ore mensili, per il maggior impegno lavorativo ricadente sui medici convenzionati nel settore e per garantire il servizio contemporaneo su più poli o su vaste aree territoriali in conseguenza di accorpamenti degli stessi. Per le Rsa post acuti infine, accanto alla dotazione già in essere, è di queste ora l'attivazione di ulteriori 25 posti letto no-covid nell'area metropolitana genovese".