GENOVA - Da due anni in prima linea contro il Covid, 40 anni compiuti da pochissimo Paolo Frisoni, medico rianimatore, è il nuovo direttore del 118 della Liguria. Frisoni prenderà servizio a gennaio e subentra a Francesco Bermano, soprannominato da alcuni 'il generale', andato in pensione dopo vent'anni alla guida del 118 e negli ultimi anni anche del 112.
"Finchè c'è meno bisogno" è un po' il leit motiv della vita di Frisoni in questi mesi di pandemia, si sa quando si entra in reparto e non si sa quando si potrà uscire. Non c'è Natale, Pasqua o domenica "sono solo un lavoratore che ha deciso per professione di aiutare gli altri".
In questa quarta ondata negli occhi dei medici e degli infermieri c'è tanta stanchezza, a volte anche rabbia. Il ricordo di quanto vissuto all'inizio del 2020 è ancora impresso nella mente e nel cuore: stare vicino a chi ha la polmonite, a chi non riesce a respirare, essere l'ultimo viso che un paziente vede prima dell' intubazione non è facile. Lo stress entra in casa e si finisce per sfogarlo su chi ti è più vicino.
Frisoni, classe 1981, genovese, un diploma di specializzazione in Anestesia e Rianimazione, rientra a San Martino nel novembre 2015, in forza all’Unità Operativa Anestesia e Rianimazione, dopo un'esperienza lavorativa in Lombardia durata 4 anni (prima presso la Centrale Operativa 118 di Pavia e poi presso la Rianimazione dell'Ospedale di Voghera). Da fine febbraio 2020, in concomitanza con l'inizio dell'emergenza Covid-19, ha ricoperto il ruolo di Responsabile della Rianimazione del Pronto Soccorso e del Punto di Rianimazione (Sale Codici Rossi del Pronto Soccorso).
IL COMMENTO
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