RAPALLO - "Per tre volte hanno detto a mia moglie che non ce l'avrei fatta, che sarei morto. Ma sono sopravvissuto e oggi, anche se porto ancora sul mio corpo i segni della malattia, trovo anche qualcosa di positivo, cioè sono dimagrito!" scherza, Andrea Turrin, 61 anni, medico a Rapallo e Santa Margherita Ligure. Il Covid lo ha incontrato a fine novembre del 2020, quando ancora i vaccini non esistevano: "Io sono sempre stato sano, quando mi sono ammalato i primi quattro giorni mi sono curato a casa ma poche ore dopo ero in rianimazione, prima a Sestri Levante e poi al San Martino di Genova dove sono rimasto intubato per 42 giorni, in totale sei mesi e e mezzo di ospedale, sono tornati a casa a metà giugno dopo la fisioterapia".
"Per fortuna non posso ricordare i momenti più difficili perchè quando ero intubato ero in coma, non ricordo di aver sofferto, non ricordo la mancanza di aria. E' stata una esperienza che mi ha cambiato in meglio. Oggi sono ancora costretto a portare due tutori per camminare perchè ho avuto un danno ai nervi dei piedi ma confido che seppur lentamente recupererò al meglio". Proprio ieri Turrin ha fatto la sua terza dose di vaccino "l'unica speranza per uscire da questa pendemia". Crede che non potrà più arrivare a quei punti "ma sto sempre molto attento", continua a lavorare con passione tra lo studio di Rapallo e quello di Santa Margherita Ligure. Inutile che vi stiamo a raccontare come risponde quando gli chiediamo cosa vuole dire ai no-vax. Alla fine la sua storia parla già così, più di qualsiasi appello.
IL COMMENTO
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