GENOVA - Oggi è la giornata mondiale del Parkinson, la malattia neurodegenerativa più diffusa nel mondo e in Italia.
E mentre l'appuntamento che cade ogni 11 aprile vuole far luce e riportare al centro dell'attenzione sociale la patologia e chi ne è affetto, Primocanale ha dedicato spazio alla realtà regionale dell'associazione ligure Parkinson, che dalla metà degli anni 90' accoglie i malati di Parkinson portando socialità e attività mirate per poterli far stare meglio.
La media dell'età delle persone colpite dal Parkinson è di circa 60 anni. La giornata mondiale di questa malattia serve anche a rendere più nota quella che potrebbe essere la sintomatologia del Parkinson, in modo da sapere il prima possibile se se ne è affetti: già al momento dell'esordio dei primi disturbi motori, come lentezza dei movimenti e tremore a riposo, la patologia è in una fase avanzata, poiché, in questo stadio, almeno il 60% delle cellule dopaminergiche del cervello sono già degenerate.
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Malattia al momento incurabile, ci sono delle azioni che si possono intraprendere dopo la diagnosi (e anche prima) per cercare di rallentare la patologia e aumentare la qualità della vita. Per questo il presidente dell'associazione gestita da volontari, Luciano Resca, ai nostri microfoni ha deciso di lanciare un appello per quello che è al momento il problema più grosso dell'associazione: la ricerca di una sede.
"I volontari fanno sempre piacere ma di pratico avremmo bisogno di avere una nostra sede, perchè noi proponiamo molte attività ludiche ma non avendo un luogo di nostra proprietà o comunque in affitto, siamo costretti a chiedere aiuto a strutture come il Don Orione di Genova o la struttura che usiamo spesso a Serra Ricco".
"Abbiamo bisogno di trovare o uno sponsor, che possa aiutarci ad acquistare o affittare un luogo, o magari qualcuno che ha uno spazio che non usa e che potrebbe affittarci ad un prezzo calmierato", spiega Resca.
IL COMMENTO
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