Sanità

La maggioranza ha respinto la risoluzione su “una nuova sanità” proposta dalle opposizioni compatte
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GENOVA - Giornata lunga e articolata quella andata in scena nel consiglio regionale straordinario della Liguria, per discutere di sanità e disavanzo. Nei giorni scorsi la minoranza compatta aveva chiesto una discussione approfondita per parlare di personale, liste d'attesa, investimenti e medicina territoriale. Risultato finale: la risoluzione per una nuova sanità proposta da tutta l’opposizione è stata bocciata dalla maggioranza, con 11 favorevoli e 18 contrari. Nella giornata di ieri le forze di opposizione, insieme ad Alleanza Verdi e Sinistra - pronta a entrare nel prossimo consiglio regionale - si sono date appuntamento per attivare un primo tavolo tematico tra le forze consiliari, quelle politiche e civiche, per portare avanti un approfondimento che ha avuto come tema centrale la sanità.

Durante la mattinata il consiglio regionale ha approvato all'unanimità una Pdl (proposta di legge), presentata dai consiglieri Gianni Pastorino (Linea Condivisa), Fabio Tosi (Mov5s) e Brunello Brunetto (Lega) per prorogare le graduatorie del servizio sanitario regionale, per incentivare l'incremento del personale. "Grande soddisfazione, è stato un lavoro fatto nelle commissioni I e II, sono partito dalla proroga delle graduatorie degli Oss perché il nostro sistema ha bisogno assolutamente di queste figure professionali - commenta il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino -. L'obiettivo è prorogare per più tempo le graduatorie e poi preparare sempre nuovi concorsi. Si tratta di una migliore organizzazione del sistema di assunzioni perché abbiamo bisogno di più oss, infermieri, ostetriche e di pedagogisti perché bisogna colmare le carenze e dare alla cittadinanza il miglior servizio possibile". 

La relazione della minoranza è stata letta in aula dal capogruppo di Linea Condivisa e vicepresidente della Commissione II Sanità, scritta a più mani dai partiti di minoranza, ha sottolineato le difficoltà in cui la Regione versa dal punto di vista sanitario. “Il nostro problema in Liguria, a differenza dell’Emilia Romagna (che mi è regione affine) ha una sanità che costa ma non ha una buona prestazione. Ci sono regione che hanno costruito ospedali in nove anni e qui si va avanti con la questione del Felettino, ma senza operare la realizzazione di nessuna struttura ospedaliera. Si è alzato il tetto delle assunzioni ma servono operazioni finanziarie che rendano il risultato possibile. La Liguria è la più bassa regione con medici. Alisa è fallita e non ha più senso che resti ancora aperta”. 

I dati, riportano dall’opposizione, evidenziano un decremento della popolazione: dal 2013 al 2016 si è passati da 1.591.000 a 1.564.000 abitantiDal 2016 al 2023 si è avuto un ulteriore decremento di 62 mila unità, arrivando quindi a 1.502.000 unità. “Nello stesso periodo assistiamo invece a un progressivo aumento della spesa sanitaria in Liguria, che passa dai 3 milioni 122 mila euro del 2013 ai 3 milioni 574 mila del 2023, con un aumento in percentuale del 14,80%. Quindi si evidenzia come questa regione sia in decremento demografico di circa il 6%, ma abbia un aumento della spesa di circa il 15%” prosegue la relazione. 

Si parla di “Lower Performer”, in base al rapporto della Corte dei Conti, che evidenzia mettendo a confronto la spesa pro capite con l'indice di performance, come le regioni più performanti, non la Liguria, riescano ad offrire una qualità sanitaria tra le migliori, con una spesa pro capite più bassa. “Al riguardo si fa notare come la Liguria sia da tempo la regione con la spesa pro capite più alta; 2119 euro a fronte dei 2079 della Toscana, dei 2045 dell'Emilia Romagna, dei 2042 del Veneto, dei 2040 della Lombardia - ha spiegato Gianni Pastorino -. Esiste poi un altro dato preoccupante per la Liguria che riguarda il numero di medici per 10 mila abitanti, la più bassa rispetto al resto d’Italia”.

Le opposizioni hanno poi presentato una risoluzione, firmata da tutti i gruppi consiliari presenti, per sollecitare un cambiamento a livello gestionale. La richiesta della minoranza è quella di elaborare entro tre mesi una riforma normativa regionale e i nuovi atti di programmazione sanitaria, sociosanitaria e sociale, per far ripartire un nuovo modello. Di seguito le proposte presentate:

- abolizione di Alisa, nuova governance, partecipazione 

- integrazione sociosanitaria, co-progettazione e co-programmazione con un nuovo piano sociale-sanitario integrato

- universalità del servizio sanitario 

- centralità della prevenzione 

- priorità ai servizi territoriali e di prossimità 

- governo liste d’attesa e qualità delle prestazioni 

- emergenza personale: formazione e protagonisti degli operatori 

- anziani, non autosufficienza, disabilità e ruolo dei caregiver

- salute mentale, neuropsichiatria infantile e malattie rare 

- consultori e medicina di genere 

L’assessore alla Sanità Angelo Gratarola ha risposto a nome della giunta - leggendo la relazione in aula - dopo aver ascoltato gli interventi e aver letto la risoluzione presentata da tutte le forze di opposizione. “La questione ha preso una brutta piega ed è andato tutto di traverso, mescolando dati e facendo campagna elettorale. Ho visto la vostra risoluzione e mi sembra antica, come se facessero i comitati di gestione degli anni ‘90. Il nostro sistema nazionale è universalistico e nessuno è stato lasciato indietro. Funzionano i nostri sistemi che non sono arretrati. È vero che in nove anni non sono stati aperti gli ospedali ma chiuderli e più facile. La Liguria ha un costo pro capite più di altre, con un indice di vecchiaia a +3 ed è una regione vecchia che costa in termini di diagnostica e sociale. Il tetto di assunzione non è una norma che gestisce la regione, ma si prova a modificare il tetto. Si è sentito parlare di quella quota di regione che non si cura, sono critico perché avremmo una crescita degli indicatori di decesso, cosa che non vediamo e siamo sotto la media nazionale rispetto a persone che non si curano quindi non è vero che le persone abbandonano le cure. Il problema del personale medico ha radici profondo e non può essere sintetizzato dicendo che non assumiamo, ma ci sono discipline che stanno scomparendo perché non ci saranno più intelligenze umane a farle ma saranno affiancate dall’intelligenza artificiale. Se vogliamo avere ancora i medici di urgenza o gli anestesisti bisogna orientare i futuri medici indicando loro la strada. L’occasione è ghiotta con i fondi  del Pnrr, con le case di comunità e gli ospedali di comunità si potrà crescere a livello medico. Bisogna aggiungere la presa in carico con oltre 34 mila ultra 65enni, con la presa in carico del territorio. Potenziare il territorio significa far respirare gli ospedali e farli crescere. La mobilità passiva nasce dalla perdita di alcune figure e bisogna far ritornare alcuni professionisti che tornano non nel pubblico ma nel privato convenzionato, che garantisce una qualità della vita migliore. Abbiamo chiuso un importante accordo con gli enti per i socio sanitari e abbiamo ritoccato le tariffe per l’emergenza e il trasporto in generale. Il nostro percorso e il nostro è perfezionabile ma potrà dare un volto nuovo alla Liguria e alla sua sanità da qui ai prossimi anni”. La giunta ha dato parere negativo alla risoluzione presentata dalla minoranza

La giunta regionale ha presentato una risoluzione al piano sociosanitario approvato dall’aula con 17 voti favorevoli e 10 contrari. “Con la risoluzione approvata oggi in Consiglio regionale confermiamo e portiamo avanti la programmazione regionale sanitaria e sociosanitaria, tenendo conto in particolare della riorganizzazione del territorio e dei servizi, messa in atto dal Piano Sociale Integrato regionale e il Piano Socio Sanitario, consentendo agli operatori afferenti ai servizi sanitari e sociali di attuare una modalità di lavoro integrata attraverso equipe multiprofessionali con la realizzazione di piani assistenziali individualizzato”. Così l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola dopo l’approvazione in consiglio regionale della risoluzione chiesta dai consiglieri di maggioranza durante il consiglio monotematico sulla Sanità.

"Ribadiamo oggi - aggiunge Angelo Gratarola - il nostro allineamento con gli obiettivi del Pnrr Sanità,  con la piena operatività delle 16 centrali operative territoriali,  con l'avanzamento dei lavori per la realizzazione delle 32 case di comunità e degli 11 ospedali di comunità secondo la programmazione concordata con il Ministero. Pur nelle difficoltà che il sistema sanitario nazionale sta versando, siamo anche in linea con il raggiungimento degli obiettivi annuali fissati dal Pnrr sull'incremento delle prese in carico degli over 65 in assistenza domiciliare integrata: attualmente sono più di 34mila e alla fine del 2025 saranno oltre 41mila".fine 2024 vi sarà anche l’avvio in modo incrementale del 116117, numero europeo armonizzato, per indirizzare i cittadini verso i più corretti percorsi di cura di media e bassa complessità.

“Vogliamo destinare risorse per l’invecchiamento attivo e per il cosiddetto welfare di comunità - sottolinea  l’assessore Gratarola -, in una logica preventiva e proattiva del benessere della cittadinanza con particolare riferimento alle aree interne. Per quanto riguarda la figura del caregiver l’intenzione è quella di proseguire nel sostegno al ruolo, mobilitandosi anche a livello nazionale, al fine di ottenere interventi legislativi di riconoscimento di diritti previdenziali”.

“Per quanto concerne le liste d’attesa - continua Angelo Gratarola - intendiamo procedere con l’attuazione di progetti volti a definire l’appropriatezza prescrittiva, organizzare  l’offerta in modo coerente con il bisogno di salute, effettuando una reale separazione dei flussi di accesso dei pazienti ambulatoriali, differenziando il primo accesso, che necessita di tempi di risposta più tempestivi, dagli accessi successivi al primo per follow up e presa in carico della cronicità”. Tali accessi, infatti, devono alimentare una lista di prenotazione e non una lista di attesa poiché possono essere pianificati nel tempo in modo coerente con la necessità di salute del cittadino. Per tale motivo è in corso l'individuazione del fabbisogno regionale insieme ai professionisti sanitari.

Tra gli obiettivi c’è poi la progettualità in aderenza al Piano Nazionale di prevenzione 2020-2025 con l’obiettivo dell’estensione di Prenoto Prevengo nelle Asl con avvio in Asl5. Sempre nell’ottica di rete, partendo dai risultati ottenuti con questo strumento, sarà necessario procedere all’implementazione della governance in con l’obiettivo di massimo efficientamento delle risorse e migliore individuazione dei setting di cura e dell’integrazione dei percorsi, in base alla vocazione delle aziende/enti del sistema regionale. In merito infine alle criticità legate al sovraffollamento del Pronto Soccorso si evidenzia che vengono affrontate definendo, attraverso il GOME (Gruppo operativo metropolitano) per la gestione delle criticità relative ai Pronto Soccorso dell'area metropolitana e il DIAR dell’emergenza urgenza,  percorsi omogenei tra i DEA (Dipartimento Emergenza Urgenza e Accettazione).

"L'incontro ha voluto approfondire i temi centrali della sanità pubblica ligure, dal fallimento di Alisa e della programmazione regionale, dalle liste d'attesa in crescita, alle migliaia di persone che sono state costrette a rinunciare alle cure, dalle carenze di personale alle difficoltà degli operatori, passando per l'impoverimento della sanità territoriale, oltre che alla mancata capacità di gestire il Pnrr - hanno commentato tutti i partiti, dalla Sinistra al centro di Azione, passando per il Partito Democratico e il Movimento Cinque Stelle dopo l’incontro di ieri in vista del consiglio regionale odierna, come prima pietra miliare in vista delle Regionali -. Su questo tema si è condivisa la volontà di coinvolgere i territori con un dialogo aperto con istituzioni, enti locali, forze politiche, associazioni, sindacati e comitati".

La prima tappa di un percorso programmatico, per discutere di sanità, ambiente, lavoro, sociale, è stata commentata positivamente nei corridoi del consiglio regionale, convenendo di avviare un percorso immediato e collegiale di carattere tematico e politico in merito "alle emergenza della Regione e alla necessità di discutere e lavorare sui temi, nell'ottica della costruzione di una proposta alternativa di governo, urgente e necessaria". Un primo passo in vista del prossimo appuntamento elettorale, che potrebbe concretizzarsi prima della data naturale, già nel febbraio/marzo 2025