"La Liguria è al primo posto in Italia per il numero di trattamenti post ictus effettuati per milioni di abitanti, sulla riabilitazione post ospedaliera invece si può e si deve fare di più". Così Massimo Del Sette, direttore della S.C. Neurologia del Policlinico San Martino di Genova a conclusione dell'XI congresso nazionale dell’associazione italiana per la lotta all’ictus cerebrale che si è svolto nel capoluogo ligure, durante 'Il medico risponde'. Tremila i liguri colpiti ogni anno.
Buona organizzazione sul territorio
"Il fatto che riusciamo a offrire a un'alta percentuale della nostra popolazione le terapie più avanzate dell'ictus ischemico, che sono trombolisi e trombectomie - racconta Del Sette - è un qualcosa che ci riempie di orgoglio perché vuol dire che l'organizzazione dell'assistenza sul nostro territorio è buona, si può sempre migliorare, ma diciamo nel confronto con le altre regioni emergiamo molto positivamente".
Il futuro? Ambulanze con TAC a bordo
"Sono emersi elementi interessanti per quanto riguarda il futuro imminente, in particolare in novità organizzative, ad esempio si è parlato molto della possibilità di avere ambulanze con la TAC a bordo, quindi con la possibilità di effettuare la TAC già durante il trasporto del paziente. Noi sappiamo che il tempo è una variabile fondamentale nell'intervento in caso di ictus acuto e poter fare la TAC, che è un esame indispensabile per eliminare già prima addirittura dell'arrivo in ospedale, è un'opzione che non è ovviamente al momento realizzabile in tempi imminenti, ma molte realtà europee la stanno già applicando, e nei costi di una struttura del genere molto elevata i vantaggi però sono altrettanto elevati e il miglioramento è possibile".

Nuovo farmaco a breve di più facile somministrazione
"Una novità imminente è un nuovo farmaco trombolitico, cioè un farmaco che scioglie il trombo e che ha il grande vantaggio di essere più efficace, più sicuro e soprattutto di più agevole somministrazione. Oggi la trombolisi viene fatta con un farmaco che deve essere infuso in endovena nell'arco di un'ora, 60 minuti, domani appena uscirà questo nuovo farmaco, il farmaco si inietterà con una sola iniezione, come diciamo noi, in bolo, quindi singola iniezione di un minuto in endovena. Questo è un altro grande vantaggio che ci sarà".
Concentrarsi sui deficit cognitivi
"L'altro focus del congresso è stato sottolineare tutti gli aspetti dell'esito del paziente che sopravviva ad un ictus con delle disabilità. Quando pensiamo alla disabilità, noi pensiamo sempre al deficit motorio, quindi la difficoltà nel camminare, la difficoltà nel parlare, la difficoltà a utilizzare il braccio, ma esistono dei deficit più sottili che noi chiamiamo cognitivi, quali ad esempio il disturbo della memoria, il disturbo della capacità di organizzare e di realizzare una programmazione di un qualcosa nella propria vita, che devono essere studiati dai neurologi, cosa che sono stati un po' negletti negli anni scorsi e presi in carico per una neuro-riabilitazione integrata del paziente che non guardi solo l'aspetto motorio, ma anche tutto quello che è estremamente importante che è l'aspetto cognitivo, psicologico, neuro-psicologico".
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