Sanità

La fine dell'emergenza? "Come un capodanno, o l'inizio della primavera, non ci sono grosse variazioni"
59 secondi di lettura
di Tiziana Oberti

"Lasciarsi dietro le spalle lo stato di emergenza vuol dire passare oltre questi due anni in cui la nostra vita è cambiata, per medici e cittadini": per Matteo Bassetti, direttore Diar Malattie infettive di Regione Liguria, la data del 1 aprile, primo giorno dopo la fine dello stato di emergenza, è un giorno come un altro, di lavoro. "Come un capodanno, o l'inizio della primavera, non ci sono grosse variazioni rispetto a quel che accadeva fino a ieri".

Ma il rallentare le misure restrittive e veder piano piano eliminare l'uso del green pass è una misura attesa, forse arrivata fin troppo tardi: "Ci sarebbe voluto un maggior coraggio, il governo italiano ha avuto meno coraggio di altri Paesi vicino a noi", commenta il professor Bassetti a Primocanale.

Una cosa è certa, il green pass ha fatto il suo tempo, ne è convinto l'infettivologo: "Siamo arrivati a un punto in cui il green pass ha completamente esaurito il suo compito che era quello di far sì che le persone si vaccinassero. Da quando è stato introdotto a oggi ha portato buoni risultati, molte persone si sono vaccinate in qualche modo costrette dal pass. Se qualcuno ha deciso di non vaccinarsi possiamo conviverci e dire "peggio per loro".

ARTICOLI CORRELATI

Venerdì 01 Aprile 2022

Emergenza Covid finita: ecco le novità in vigore da oggi

Green pass, accesso ai negozi, bar, uffici pubblici, teatri, cinema, stadi al 100%: la guida
Giovedì 31 Marzo 2022

31 marzo 2022, l'Italia archivia 790 giorni di stato di emergenza

Due anni e due mesi di misure straordinarie. Verso il rallentamento e le riaperture