C'è un 30 per cento in più di chiamate al 118 in Liguria negli ultimi giorni riconducibili al caldo, la maggior parte sono persone anziane disidratate. L'effetto dell'ondata di calore si sente anche sulla pressione sui pronto soccorso che in questi giorni sono particolarmente affollati.
Come racconta a Primocanale Paolo Frisoni, Direttore 118 Liguria: "In questi giorni la centrale del 118 è stata invasa da telefonate; noi giornalmente gestiamo tra le 220 e le 240 urgenze e in questi giorni sono arrivate anche a 300, un numero che va a impattare pesantemente su tutto il sistema dell'emergenza in un periodo complicato anche per la disponibilità delle ambulanze. Siamo in estate, ci sono meno volontari, il 118 gestisce anche il trasporto covid. La situazione è stata complicata ma fortunatamente siamo riusciti a gestirla bene".
"C'è un 30 per cento in più di chiamate riconducibili al caldo, la maggior parte sono persone anziane disidratate, abbiamo fatto molti interventi alle fermate del bus, attendevano il mezzo e sono svenute, oppure persone più giovani che facevano attività sportive nelle ore calde", spiega Frisoni, che ricorda, in diretta, le regole per evitare i colpi di calore.
Questo carico aggiuntivo di lavoro portano il personale del 118 ad affrontare "ulteriore stress, turni sempre più lunghi e più difficili, vuol dire passare sempre più tempo al lavoro invece che dedicarlo alle proprie famiglie. Abbiamo anche noi grossi problemi di organico, il covid ci toglie qualche risorsa. Il sistema è un sistema in crisi che vede sempre un depauperamento del personale", commenta Frisoni.
IL COMMENTO
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