Sanità

A preoccupare il tasso di decrescita: 1,1% all’anno
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di Tiziana Oberti

GENOVA - La concentrazione di spermatozoi negli uomini non sterili si è notevolmente ridotta così come c'è stato un netto peggioramento del liquido seminale negli ultimi decenni. A spiegarlo a Primocanale durante la trasmissione dedicata alla prevenzione maschile Elena Maccarini, dirigente biologa della banca del seme regionale presso il Policlinico San Martino di Genova.

"Il peggioramento c'è stato - spiega Maccarini - ma è anche vero che ci sono stati notevoli miglioramenti dal punto di vista dell'attrezzatura come per esempio microscopi sempre più precisi che ci permettono di vedere meglio, quindi oggi vediamo molte più cose di quanto non potessimo fare 20 anni fa".

Secondo una metanalisi pubblicata sulla rivista 'Human Reproduction Update' la concentrazione di spermatozoi negli uomini non sterili si è dimezzata negli ultimi cinquanta anni. A preoccupare è soprattutto la velocità di questa diminuzione con un tasso di perdita di 1,1% all’anno.

Lo studio, condotto dall’epidemiologo israeliano Hagai Levine, aggiorna la ricerca del 2017, includendo i dati di oltre 57.000 uomini raccolti in oltre 223 studi in 53 paesi, rendendola la più grande meta-analisi mai condotta sull’argomento.

"C'è poi da tener presente una differenza di mentalità tra uomo e donna - spiega Maccarini - la donna sa che andrà in menopausa e a un certo punto viene l'ansia da prestazione, il cosiddetto orologio biologico, mentre l'uomo ha un'altra mentalità e pensa che intanto fino a sessant'anni posso ma in realtà i dati scientifici e la letteratura ci dice che non è proprio così perchè gli spermatozoi vengono prodotti tutta la vita ma qualitativamente scendono".

L'organizzazione mondiale della sanità negli scorsi mesi ha dopo 11 anni aggiornato le linee guida per la diagnosi dell’infertilità maschile introducendo, per la prima volta nella pratica clinica, lo studio del Dna spermatico, riconoscendo il potenziale diagnostico limitato dell’esame del liquido seminale, basato su valori indicativi e con esiti che possono variare anche sensibilmente in relazione all’esperienza dell’operatore che effettua e interpreta i dati.

Per riguardare la trasmissione dedicata alla prevenzione maschile