Sanità

Lo strumento è stato acquisito grazie a una parte dei fondi reperiti con il finanziamento 5x1000 per la ricerca scientifica
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di Redazione sanità

GENOVA - È stato installato nei laboratori dell'Unità di Anatomia Patologica del Gaslini uno strumento in grado di digitalizzare i vetrini cito-istologici.

Questa nuova tecnologia consente di richiedere l'interpretazione in tempo reale delle immagini per la diagnosi primaria anche a distanza (telediagnosi), effettuare richieste di parere, seconde opinioni o consultazioni con esperti tramite pochi click (teleconsulto), migliorare la formazione di studenti e specializzandi di anatomia patologica, valutare in sede di discussione multidisciplinare i casi più complessi, effettuare revisioni cito-istologiche per l'arruolamento dei pazienti nei trial clinici, ottimizzare le procedure di processamento dei campioni biologici all'interno dei laboratori di anatomia patologica, e garantire la continuità diagnostica e assistenziale. Lo strumento è stato acquisito grazie a una parte dei fondi reperiti con il finanziamento 5x1000 per la ricerca scientifica e alla collaborazione tra Davide Cangelosi, ricercatore dell'Unità di Bioinformatica Clinica presso la Direzione Scientifica, proponente e investigatore principale del progetto, e Valerio Gaetano Vellone, direttore dell'Unità di Anatomia Patologica dell'Istituto Gaslini.

"La digitalizzazione dei preparati istologici - spiega Cangelosi - apre nuove prospettive dal punto di vista della ricerca scientifica in quanto permetterà l'applicazione di metodiche avanzate di analisi di immagine, come le Intelligenze artificiali, che possono individuare caratteristiche istologiche non evidenziabili con una valutazione classica, identificare le aree di maggiore interesse o quantificare velocemente e accuratamente indici istopatologici complessi".

"L'introduzione della patologia digitale rappresenta un importante progresso nella capacità diagnostica dell'Anatomia Patologica del Gaslini - aggiunge il direttore scientifico Angelo Ravelli - perché rende l'interpretazione dei preparati istologici più rapida, efficiente e precisa. Apre, inoltre, scenari assai interessanti in numerosi ambiti delle future attività dell'Istituto, della telemedicina alla formazione, dalle sperimentazioni terapeutiche alla ricerca scientifica".

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