Sanità

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di Tiziana Oberti

Un allarme lanciato già da una settimana dal professor Matteo Bassetti, in merito all'infettività delle acque in Emilia Romagna dopo l'alluvione, e che al momento è rimasto inascoltato. Iniziano i primi ricoveri per infezioni da gastroenterite, si parte con i primi vaccini (volontari) per tetano ed epatite A che però non sono sufficienti a scongiurare il pericolo infettivo e la raccomandazione di Bassetti resta la stessa: la popolazione va evacuata, per evitare che le stesse infezioni si propaghino. Impossibile controllarle solo coi vaccini.

"Credo sia stato sottovalutato il problema infettivo, quelle aree andrebbero evacuate", commenta a Primocanale Matteo Bassetti, l'infettivologo a capo del Diar Malattie Infettive di Regione Liguria. E continua: "Perché quando c'è un terremoto o un incendio evacuiamo e non viene fatto invece davanti a un altissimo rischio di emergenza sanitaria e infettiva? Le persone non dovrebbero stare in quelle aree dove si mischiano liquami provenienti dalle fogne a carcasse di animali morti, insieme all'acqua piovana. Quelle aree vanno evacuate finché non sono coompletamennte bonificate".

La contaminazione è molto probabile, spiega Bassetti: "Ci sono persone che toccano l'acqua con le mani, si mettono le mani al volto, il rischio di infezione è molto alto. Bene dire alle persone che devono prevenire e vaccinarsi ma non esistono vaccini potenzialmente utili per tutte le infezioni possibili. La maggioranza di infezioni infatti non sono prevenibili da vaccino: anche chi fa il richiamo per il tetano o il vaccino per l'epatite, sappia che ci vogliono settimane per la copertura. Pensiamo poi a tutti i batteri intestinali, alla malattia dei topi, alle tantissime infezioni per non pensare a cosa verrà dopo, una su tutte la proliferazione di zanzare di quelle aree diventate simil paludose".

 

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