GENOVA - "Un euro investito in vaccini ne fa risparmiare otto in successive cure". Così a Primocanale il professor Giancarlo Icardi referente istituto superiore di sanità in Liguria e responsabile laboratorio emergenze sanità pubblica Liguria durante 'Terrazza incontra la sanità'.
"Prevenire in prevenzione primaria vuol dire evitare malattie e soprattutto vuol dire migliorare la qualità di vita - spiega il prof. Icardi - perché noi medici di sanità pubblica, ricordiamo sempre che è vero che abbiamo aumentato tantissimo la speranza di vita alla nascita però è altrettanto vero che ancora oggi gli ultimi dodici anni di vita sono affetti spesso da disabilità e da problemi di salute che quindi abbassano la qualità della vita".
"Quando noi parliamo di prevenzione primaria, cioè prima che un qualcosa si verifichi, ovvero secondaria, quando intercettiamo la malattia in uno stadio molto iniziale o terziaria, quando dobbiamo intervenire, quando la malattia si è già manifestata noi non parliamo mai di una spesa ma di investimento, soprattutto in prevenzione primaria perché, è noto, ci sono tantissimi studi che lo dicono, che un euro investito in vaccini ne fa risparmiare praticamente otto in successive cure per cui è meglio parlare sempre di investimenti e non di spesa quando si parla di prevenzione".
La riflessione del professor Icardi arriva a poche ore dall'allarme da Italia Longeva, l'associazione per l'invecchiamento e la longevità attiva, presentato al Ministero della salute: ogni anno si contano in Italia 630mila nuovi casi di polmonite pneumococcica tra gli anziani e oltre 8mila decessi. E nel 30% dei casi i batteri che la causano sono resistenti agli antibiotici. Uno scenario che potrebbe essere evitato grazie alla vaccinazione, che però stenta a decollare.
"La Regione Liguria nel 2003 è stata la prima regione in Italia a introdurre la vaccinazione universale di tutti i nuovi nati, abbattendo drammaticamente i casi sia di patologia invasiva che anche di otite media acuta - sottolinea Icardi - avere oggi due vaccini gratuiti, uno per il bimbo con 15 sierotipi di pneumococco e uno per gli adulti con 26 sierotipi di pneumococco e vedere oggi queste coperture, o meglio 'scoperture', cioè questa bassa utilizzo della vaccinazione, non può che fare male".
Incentivare vaccini e screening ma anche corretti stili di vita e corretta alimentazione. Questa è la strada individuata dagli oltre tremila professionisti di sanità pubblica provenienti da tutto il mondo che si sono riuniti a maggio a Roma, per il 56° congresso nazionale della società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (SItI), svolto in concomitanza con il congresso mondiale di sanità pubblica.
Secondo la presidente della società di igiene, Roberta Siliquini, gli attuali investimenti sulla sanità in Italia siano i più bassi tra i Paesi Ocse e come, dopo il picco della spesa emergenziale dovuta alla pandemia, sia in atto un ridimensionamento e un contenimento della crescita della spesa sanitaria che proseguirà fino al 2024.
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci