Sanità

A metà ottobre al via la campagna vaccinale
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di Tiziana Oberti

GENOVA - "Bisogna dire basta all'allarmismo sul Covid, ci abbiamo messo tre anni per liberarci del bollettino sui positivi e delle mascherine e non vorrei ritornarci". Così il professor Matteo Bassetti, direttore del dipartimento interaziendale delle malattie infettive della Liguria, a margine della conferenza stampa sull’andamento del Covid in vista dell’inizio delle scuole.

"Bisogna convivere con il virus ma in modo diverso non come stiamo facendo in questi ultimi giorni, l'emergenza ospedaliera è finita - sottolinea Bassetti - le persone sono colpite in maniera lieve, aumentano i casi ma gli ospedali non sono in difficoltà. E’ evidente come il Covid sia molto cambiato e questa piccola ripresa conta poco a livello clinico, nove decimi dei positivi non hanno la malattia. Al San Martino oggi ne abbiamo solo uno ricoverato per altro. Anche i tamponi vanno fatti con cautela. Il tampone va fatto solo a chi ha sintomi respiratori per evitare il rischio di tornare a un terrorismo Covid. Il protocollo, che nei giorni scorsi il direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute Francesco Vaia ha voluto fortemente come documento nazionale, ricalca molto da vicino quello redatto da Regione Liguria nell'aprile scorso e prodotto dal Dipartimento regionale dell'Emergenza e dal dipartimento regionale delle Malattie Infettive. E la direzione di quel protocollo è quella di evitare il tamponificio e di effettuare il tampone solo a chi presenta sintomi respiratori. In merito infine all'uso degli antivirali invito, soprattutto i medici di medicina generale, a prescriverli tutte le volte in cui siamo di fronte ad una paziente fragile o ultrafragile positivo: abbiamo la possibilità di utilizzarli con efficacia nei primi giorni dall'esordio dei sintomi, facciamolo".

Secondo Bassetti "di errori di comunicazione sul Covid se ne sono fatti tanti, nella scuola è dove ne hanno commessi di più. Ho sentito qualcuno parlare di reintrodurre le misure di distanziamento, evitiamolo".

Covid, Bassetti: "La variante Eris non colpisce di più i polmoni, allarmismi scorretti"

L'infettivologo genovese è convinto che la comunicazione soprattutto degli ultimi giorni danneggerà la campagna vaccinale che dovrebbe partire a metà ottobre: "Se si è vaccinato l'8% con la quarta dose nel 2022, credo che oggi ci si vaccinerà anche meno. Invece bisognerebbe andare 'dritti' alle categorie a rischio: i grandi anziani, fragili e ultra fragili".

E come ogni venerdì spiega ai telespettatori di Primocanale durante 'Il medico risponde' il professor Bassetti ha poi voluto ricordare come "l'aver contato il numero delle vaccinazioni è stato un errore completo, oggi si deve dire che si fa un richiamo annuale come si fa per l'antiinfluenzale, con un vaccino aggiornato monovalente sulla variante che circola".

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