Sanità

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di Tiziana Oberti

 

GENOVA - "Il fumo di terza mano è un fattore predisponente o aggravante della tosse soprattutto nei bambini piccoli, con iperattività bronchiale o con asma". A lanciare l'allarme è il dottor Alberto Ferrando presidente dell'associazione pediatri extraospedalieri della Liguria.

"Per fumo di terza mano - spiega Ferrando - si intende l'esposizione involontaria ai residui della combustione del tabacco che, anche a distanza di tempo, rimangono sulle superfici, sugli oggetti, nella polvere e sui vestiti, questo vale anche per lo 'svapo' (il mondo della sigaretta elettronica in generale ndr) o peggio per le canne"

"Quando entrate in una stanza dove c'è qualcuno che ha fumato e sentite quell' odore acre sono migliaia di sostanze presenti in qualsiasi tipo di fumo che respiriamo e hanno un’azione irritante sulle vie respiratorie".

"Non basta andare a fumare la sigaretta sul terrazzo o in auto quando si è soli come alcuni genitori mi dicono - racconta Ferrando - perchè bisognerebbe cambiarsi i vestiti, il fumo, infatti, riesce a penetrare nelle vie respiratorie dei bambini favorendo allergie, irritazioni e asma".

Negli scorsi mesi anche la società italiana per le malattie respiratorie infantili (Simri) hanno lanciato una campagna con l'obiettivo di far capire ai genitori che fumare non è negativo solo per la loro salute, ma anche per quella dei propri figli e che la prevenzione inizia in gravidanza, perché se la mamma fuma il piccolo nascerà con i bronchi più piccoli e sarà quindi maggiormente predisposto ad asma e bronchiti.