E' la giornata nazionale della salute al femminile: l'occasione per fare una riflessione su come la medicina debba trattare diversamente l'approccio alla salute delle donne e degli uomini e su come ci sia una questione culturale da superare, per convincere il sesso femminile che la prevenzione è un tassello fondamentale. Perché lavorare sui corretti stili di vita non deve e non può essere una moda.
Per questo nella cintura genovese Asl3 ha creato ormai da tempo un dipartimento dedicato ai corretti stili di vita, come racconta a Primocanale il direttore generale Luigi Carlo Bottaro: "Ci rivolgiamo direttamente alla gente, abbiamo iniziato già nel 2016 introducendo per primi l'ambulatorio mobile per raggiungere anche le aree disagiate della città. Sulla donna abbiamo iniziato a parlare di malattie declinate al femminile già nel 2018, ancora oggi parliamo di malattia cardiovascolare nella donna che è la principale causa di morte. La malattia viene affrontata in modo diverso dalla donna rispetto all'uomo: per esempio gli uomini effettuano più coronarografie delle donne non per carenza di attenzione ma per la differenza di sintomi. Un altro problema che ci fa dire che occorre affrontare la prevenzione anche dal punto di vista del sesso è la presenza di big killer come il cancro al polmone che è più alto nella donna, dove il rischio è 2.5 superiore rispetto all'uomo anche se non fumatrice. E' una questione genetica".
Stesso discorso vale per l'alcol: "L'unità alcolica consentita è per l'uomo di due bicchieri, per la donna uno. Alla donna manca un enzima che favorisce un assorbimento più veloce. Sono solo esempi, ma poi ci sono i fattori culturali. La donna vive più a lungo ma ha una vita esente da malattia più breve. Dunque gli anni guadagnati vengono vanificati da una vita più affetta da malattie", continua Bottaro.
Dal curare al prevenire in maniera importante, se ne parla oggi (lunedì 22 aprile, ndr) a Palazzo Ducale nel corso di un incontro aperto alla popolazione. Continua Bottaro: "Se ragioniamo sulla qualità della vita esente dalla malattia siamo i dodicesimi nel mondo. Abbiamo una attività di prevenzione classica dei tumori, ma servono il corretto stile di vita, il movimento, evitare alcol e fumo, corretta alimentazione".
Un grande lavoro, anche perché c'è un fattore culturale importante da superare: "Di corretti stili di vita parlano tutti, per esempio di nutrizione. Non vogliamo che questo modo di affrontare il tema sia una moda. Il nostro obiettivo è educare. I primi risultati li abbiamo visti: nel 2023 sono scesi del 5 per cento in regione Liguria i pazienti affetti da etilismo cronico, ed è solo un esempio. Dunque queste attività partite dal 2014 qualcosa hanno significato", conclude Bottaro.
IL COMMENTO
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