Sanità

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di Eva Perasso

GENOVA - “Siamo come ogni 12 maggio pronti a celebrare questa ricorrenza perché per noi è molto sentita. Spiace solo che le istituzioni non sembrino rendersi conto del reale bisogno che c’è in Italia di infermieri e del fatto che se ce ne sono sempre meno, è solo a causa della scarsa valorizzazione di questa professione”. Lo dice il segretario nazionale del Nursind, Andrea Bottega, durante la Giornata internazionale dell’infermiere.

“La categoria è stanca di pacche sulla spalla e a buon diritto reclama innanzitutto stipendi adeguati ai carichi di lavoro massacranti cui è costretta per sopperire alle carenze di organico. Una situazione tanto più grave considerando che la maggioranza degli infermieri è costituita da donne. Quest’anno, tra l’altro – rimarca Bottega -, la nostra ricorrenza coincide con la festa della mamma. Proprio secondo una rilevazione del nostro Centro studi, condotta in quest’ultima settimana su quasi 2mila infermiere, di cui circa l’80% con almeno un figlio, è venuto fuori come ben il 53% delle professioniste madri abbia rinunciato all’astensione dal lavoro notturno, che pure spetta loro di diritto nei primi tre anni di vita del bambino, solo per motivi economici. La stessa ragione che ha spinto, inoltre, il 28% di loro a fare a meno del congedo parentale”.

 

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