Sanità

1 minuto e 31 secondi di lettura
di Eva Perasso

In Liguria ci sono "30mila persone colpite da scompenso, la non capacità del cuore di diventare meno efficiente. Questa patologia va presa in carico in maniera globale e organizzata perché ha un impatto molto importante: attualmente il 50 per cento dei pazienti che fanno un ricovero per scompenso in ospedale, viene poi nuovamente ricoverato nei primi sei mesi": così il professor Domenica Palombo a Primocanale racconta del progetto “La Liguria ti prende a cuore”, da lui coordinato a livello regionale. 

"E' il progetto di collegare in orizzontale tutti coloro che si occupano a livello specialistico di questa patologia - i cardiologi - e permettere così la gestione corretta di questi pazienti", spiega ancora il professore.

 

“La Liguria ti prende a cuore” è stato avviato da Alisa e dall’assessorato alla sanità di Regione Liguria nel mese di ottobre. 

Filippo Ansaldi, Direttore Generale di Alisa: "Lo scompenso cardiaco è la patologia cronica del cuore più grave e frequente nell’anziano, ma può colpire più raramente anche i bambini. È per questo che il gruppo di lavoro, coordinato dal Prof. Domenico Palombo, ha definito una rete informatizzata di Ambulatori dello Scompenso Cardiaco (AMB SC), pensata per garantire a ogni cittadino una sanità più accessibile e più vicina. Il Progetto Scompenso è il primo dei progetti finalizzato a un miglioramento della gestione delle malattie croniche (diabete, patologie respiratorie croniche, ecc.) in armonia con quanto previsto dal PNRR”.

Ogni Distretto Socio-Sanitario avrà almeno un ambulatorio di primo livello dedicato, con un rapporto minimo di uno ogni 100mila abitanti. Questo significa che ogni cittadino, anche nelle aree più lontane, potrà contare su un centro specializzato, un ambulatorio di primo livello, per monitorare e gestire la malattia cardiaca in modo continuativo;  individuare e prevenire peggioramenti prima che diventino gravi; aiutare nella transizione dall'ospedale al territorio, evitando che i pazienti si trovino soli dopo la dimissione.