Se i conti della sanità ligure sembrano meglio del previsto, come ha raccontato a Primocanale il neo assessore alla Sanità di Regione Liguria Massimo Nicolò, i medici di famiglia lo esortano a distribuire finanziamenti verso un territorio sofferente e bisognoso.
"I numeri sono stati nettamente ridimensionati. Non sono più a tre cifre ma inferiori, un aspetto che certamente ci fa respirare", aveva detto l'assessore nell'intervista a Primocanale.
"Attendiamo finanziamento adeguato"
La replica arriva da Andrea Carraro, Segretario FIMMG Genova, la federazione dei medici di medicina generale: "In Regione Liguria in questi anni ci siamo sentiti spesso ripetere della carenza di fondi e dell'impossibilità di fare progetti. Quindi se i conti vanno meglio siamo contenti e speriamo che questo possa far sì che anche il territorio possa ricevere un finanziamento adeguato".
Le promesse del covid dimenticate
Il disincanto è presente e diffuso da parte dei medici di medicina generale e arriva dagli anni del covid, che sembrano per questa categoria già dimenticati: "Il problema che affronta la sanità è di sottofinanziamento: questo parte da Roma, dove abbiamo visto che con la Finanziaria il livello di finanziamento della sanità rispetto al Pil non è all'altezza per reggere sul territorio una assistenza adeguata ai cittadini. Il covid ci ha trovato impreparati, per anni abbiamo sentito dire che il servizio sanitario sarebbe stato rinforzato per non trovarsi più davanti a situazione di questa gravità ma questi discorsi sembrano essere stati dimenticati".
Anche sul contratto di lavoro, dopo gli ultimi accordi del mese di aprile scorso, serve un nuovo impegno: "Abbiamo assoluta necessità di riprendere le trattative con il nuovo assessore", sottolinea Carraro.
Una categoria stremata
Sono proprio i medici che lanciano il loro "grido d'allarme di una categoria stremata", e che oggi invece che scioperare hanno deciso di riunirsi a Genova sotto il palazzo della regione insieme ai loro pazienti: "Proprio perché abbiamo da sempre un rapporto fiduciario forte coi nostri pazienti abbiamo chiesto a loro di venire con noi e supportarci".
I problemi portati in piazza riguardano l'enorme mole di lavoro, la mancanza di ricambio generazionale e di nuovi medici che decidano di affrontare questo percorso. "L'aumento smisurato dei carichi di lavoro fa sì che ci siano situazioni drammatiche di colleghi giovani che sconvolti dalla mole di lavoro hanno lasciato e sono andati via dopo uno o due anni di lavoro", spiega Carraro.
Tanti comuni senza medico
"Siamo sempre meno, i numeri sono drammatici: già ora in Liguria ci sono comuni dell'entroterra dove non viene garantita la presenza del medico di famiglia e se andiamo avanti così inizierà a verificarsi anche nelle zone costiere. E' il secondo anno consecutivo che la scuola di formazione che mette a disposizione 70 posti ne ha assegnati solo la metà", conclude il segretario Fimmg.
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