"Alisa è una struttura che deve essere in qualche modo riorganizzata, come ho già avuto modo di dire in passato, non tutto va male ma deve essere ridisegnata per consentire alla struttura di funzionare meglio". Così il neo assessore regionale alla sanità Massimo Nicolo' durante la prima intervista a Primocanale entra su uno degli argomenti che sono stati al centro della recente campagna elettorale.
Riorganizzazione da fare
Nicolò non usa mezze parole: "Diciamo che non necessariamente andrà lasciata come una struttura indipendente a sé ma si potrebbe anche pensare di riconvertirla al di sotto dell'area salute dell'assessorato però una riorganizzazione fa fatta". Il neo assessore ci tiene però a sottolineare la professionalità delle persone che ci lavorano come per esempio il direttore generale (Filippo Ansaldi ndr).
Tema caldo in campagna elettorale
In campagna elettorale tutto il centrosinistra ha chiesto la chiusura di Alisa, nel centro destra opinioni diverse ma comunque concordi che l'agenzia ligure sanitaria così come è strutturata non può continuare.
Per l'allora capogruppo del Partito Democratico Luca Garibaldi: "Alisa è un carrozzone inutile, uno dei tanti disastri della gestione della destra in Liguria in materia sanitaria". Per il Movimento 5 Stelle "un costoso e imbarazzante poltronificio".
Per Matteo Rosso, coordinatore regionale di Fratelli d'Italia "Alisa oggi è un doppione dell’assessorato e non serve a nulla, Alisa è il vulnus della sanità ligure, dovrebbe coordinarla ma non lo fa". In linea con quanto dichiarato da Matteo Rosso in campagna elettorale anche l'ex assessore alla sanità Angelo Gratarola: "Alisa va adattata ai cambiamenti che avvengono nel tempo, è importante che non sia l’alter ego dell’assessorato ma al servizio dell’assessorato e del Dipartimento Salute. Meno d'accordo Sonia Viale della Lega secondo cui "il problema della sanità non è avere o meno Alisa, ma saper organizzare al meglio e risolvere i problemi dei cittadini e di chi lavora in sanità. Dobbiamo ricordare che con Alisa, nel 2020, abbiamo azzerato il debito ereditato dalla sinistra e solo successivamente a causa del proliferare di cabine di regia e anche a causa dell’impatto del Covid, siamo ritornati ad avere un disavanzo".
IL COMMENTO
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