Sanità

I conti definitivi arriveranno entro febbraio 2025
2 minuti e 58 secondi di lettura
di Tiziana Oberti

Buco o buchetto. Sul fronte sanità le prime settimane del 2025 passano da qui: il presidente della Liguria Marco Bucci riuscirà veramente ad azzerare il deficit come annunciato a Terrazza incontra oppure no? Se Bucci non dovesse farcela il rischio è l'aumento dell'addizionale Irpef. I conti definitivi arriveranno entro febbraio 2025. La Liguria dovrà cercare di recuperare non solo risorse interne ma dimostrare di aver adottato le misure di copertura entro il 30 aprile 2025 perché è ancora in vigore quanto previsto dalla legge Tremonti.

"Rientro totale del disavanzo"

Bucci come primo impegno da presidente, lo scorso 7 novembre, aveva incontrato i direttori generali di Asl e ospedali e nella richiesta era stato molto chiaro: "rientro totale del disavanzo evitando sprechi e usando meglio le risorse altrimenti andate a casa". Una richiesta che è sempre rimasta uguale anche negli incontri successivi, che si sono tenuti quasi tutte le settimane con l'assessore regionale alla sanità Massimo Nicolò, fino ad arrivare alla mail inviata prima di Natale da una impiegata del dipartimento salute e che non lasciava spazio a nessun dubbio sottolineando che "la copertura del disavanzo non è in linea con quanto richiesto e che è impegno del direttore generale garantire l'equilibrio economico e finanziario dell'azienda nel rispetto delle risorse annualmente assegnate dalla Giunta regionale".

I mal di pancia dei direttori generali che giudicano la richiesta "impossibile"

La richiesta di Bucci e la successiva dichiarazione sull'azzeramento del deficit assomiglia alla 'best option' con la quale ci ha abituati Bucci durante la demolizione e ricostruzione del Morandi ossia puntare alla migliore delle ipotesi per spingere al massimo il lavoro. Diversi e continui i malumori tra i direttori generali che giudicano "impossibile" la richiesta fatta loro e si sentono considerati incompetenti. Una richiesta che era già arrivata dall'ex presidente Giovanni Toti ma che, conoscendo lo stile di Bucci, qualcuno giudica più rischiosa della serie questa volta non finirà 'a tarallucci e vino'. Licenziare un direttore generale perché ha un bilancio in rosso però non è così semplice.

Secondo quanto trapela 100 milioni dovrebbero arrivare da Roma ma la certezza si avrà solo a fine febbraio; le Asl e gli ospedali dovrebbero recuperarne circa 50 milioni e la Regione ne metterà 50 ossia il 60% del disavanzo. All'appello ne mancherebbero quindi 50 su cui si sta lavorando. Senza dimenticare che dovranno arrivare anche i consuntivi per i costi.

Ma se la Regione non riuscirà a ripianare il disavanzo cosa accadrà?

Partendo dal presupposto che il fondo per il 2024 non è ancora stato distribuito alle Regioni da Roma se il disavanzo supererà il 5% del finanziamento sanitario ci sarà la nomina di un commissario per la sanità anche se c'è la copertura, se invece il disavanzo non supera il 5% e la Regione non ha le coperture va in piano di rientro.
La certezza di quello che accadrà si avrà a marzo, il tavolo del Ministero dell'economia e delle finanze si ha verso la fine di febbraio e tiene in considerazione i dati del quarto trimestre. In passato la Liguria aveva siglato un accordo per il piano di rientro dal disavanzo sanitario il 6 marzo 2007 che si è concluso il 10 aprile 2010. La norma di riferimento è la 311 del 2004 con le successive modifiche e i Patto della Salute intervenuti. L'intervento è previsto oltre che per il disavanzo anche nel caso che la Regione non rispetti i Lea.

Aumento dell'Irpef

L'aumento dell'Irpef attualmente appare come 'extrema ratio', aumentare le tasse è sempre una decisione impopolare e non va dimenticato che alle porte ci sono le elezioni comunali per il capoluogo ligure.

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