GENOVA-In Italia ogni anno circa 12.000 soggetti di età inferiore a 55 anni vengono colpiti da ictus.
Parte oggi la "Settimana Mondiale del Cervello", iniziativa annuale realizzata dalla Società Italiana di Neurologia. L'obiettivo è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla prevenzione e la lotta a tutte le malattie neurologiche, informando nello stesso tempo sugli importanti progressi che la ricerca scientifica sta ottenendo.
"Le stagioni del cervello" è il tema scelto per l'edizione 2022 e A.L.I.Ce. Italia Odv, Associazione per la Lotta all’ictus cerebrale, anche quest’anno aderisce a questa importante iniziativa, sottolineando ancora una volta quanto sia importante essere attivi nel tutelare la propria salute fin da giovani e avere una maggiore consapevolezza sui principali fattori di rischio per prevenire l'insorgenza di malattie cerebrocardiovascolari.
Il sensibile aumento che si è riscontrato in questi ultimi anni, soprattutto nei soggetti under 45, va senz'altro attribuito anche ad una maggiore diffusione di alcol e droghe, uso smodato di alcolici e superalcolici rappresenta un fattore di rischio sia per l'ictus ischemico che per quello emorragico, aumentando anche di 3-4 volte la probabilità di incorrere in un episodio di patologia cerebrovascolare, ma può costituire anche un fattore precipitante, determinando l’insorgenza dell'evento acuto, ad esempio in occasione di una forte bevuta (binge drinking), magari nel fine settimana. La fascia di età più giovane tende ad essere sempre più a rischio perché sono sempre più diffuse condizioni predisponenti come ipertensione arteriosa, diabete, obesità, sedentarietà e cattiva alimentazione.
"Adottare stili di vita adeguati fin da giovani è fondamentale per proteggere e aiutare il cervello a invecchiare meglio – spiega il professor Massimo Del Sette, direttore di Neurologia presso l'Ospedale Policlinico di Genova e presidente del Comitato tecnico-scientifico di A.L.I.Ce. Liguria Odv -. Il tema scelto dalla Società Italiana di Neurologia è importante perché il concetto di stagionalità legato al cervello aiuta a comprendere meglio e a saper valutare quei processi che si sviluppano da giovani e che rischiano di procurare danni in età adulta e avanzata. Danni che tuttavia oggi possono essere prevenuti e curati. Negli ultimi dieci anni ci sono stati infatti significati avanzamenti nella cura dell'ictus ma anche di altre malattie neurologiche come sclerosi multipla, demenze, emicrania e morbo di Parkinson".
"In Liguria – continua Del Sette – abbiamo circa 3.500 ictus all'anno e siamo ben organizzati perché abbiamo il più alto tasso in Italia di ricoveri degli ictus nelle Neurologie, con l'89% di pazienti che arrivano nel posto giusto, rispetto a percentuali molto più basse nel resto del Paese. L'ictus cerebrale, che è più frequente dopo i 55 anni, è spesso considerato una malattia che interessa soltanto soggetti anziani. È vero: la probabilità di malattia aumenta con l’aumentare dell’età (il 75% degli ictus si verifica nelle persone con più di 65 anni), ma sempre più spesso ne sono colpiti anche i giovani".
IL COMMENTO
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