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di Giovanni Porcella

GENOVA - Non tragga in inganno il 3-2 finale di Genoa-Benevento. Il risultato che lancia i rossoblu in Coppa Italia dove troverà la Spal è un insulto per quanto prodotti dai Badelj e compagni soprattutto nel primo tempo: un palo di Coda, una traversa di Portanova, in mezzo alcune parate dell’ex Paleari poi finalmente la doppietta dì Gudmundsson su assist di Coda e infine prima del gol del Benevento con Glick altri interventi decisivi di Paleari su Portanova.

È la ripresa è stata un po’ la fotocopia della prima parte con rete di Coda su rigore e infine il gol subito da Martinez su conclusione di Forte. E allora dopo aver sentito le parole di Blessin contento al 75 per cento errabbiato per il resto, soprattutto per come la squadra ha difeso.

Cosa va: intanto i tifosi che sono accorsi in oltre diecimila mentre gli abbonamenti vanno verso quota 17000. L’ambiente è di grande aiuto. Poi funziona il gioco a tratti da applausi come il pressing forsennato a cui tutti hanno risposto bene. Coda poi è un bomber ma non solo. Sa alzare la squadra, sa farla ripartire coi tempi giusti e i due cioccolatini a Gudmundsson ne sono l’esempio. Si Gudmundsson è l’ideale così come Portanova che ora come ora è essenziale.


Cosa non va: come non dare ragione a Blessin. È bastato un corner a mandate in tilt i rossoblu in occasione del gol del Benevento con Glick. La marcatura a zona e’ saltata e i blocchi hanno messo nei guai anche il portiere Martinez che non è uscito. Sarà lui il titolare e Semper sembra destinato a partire comprensibilmente perché vuole giocare. È un caso che va gestito e comunque ci vorrà un portiere importante che sappia fare il suo ruolo per aiutare Martinez che è una scelta coraggiosa.

Ma anche sui calci da fermo a favore c’è molto da lavorare perché a parte la traversa di Portanova in oltre una dozzina di piazzati pericoli non ne sono stati creati. In questo senso ci si aspetta di più da Ekuban e Yeboah. Con Coda a fare la guerra con tutti loro devono fare di più e trovarsi al posto giusto nel momento giusto.

Il resto lo dovrà fare il mercato. Due settimane per tirare le somme. Dopo una vittoria si può lavorare e ragionare con calma. La strada sembra quella giusta. Anche a Venezia domenica servirà fare sul serio.

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