Sport

Girandola di giocatori e cambio di modulo nel reparto nevralgico della squadra di Giampaolo
2 minuti e 9 secondi di lettura
di Maurizio Michieli

Già l'anno scorso il centrocampo della Sampdoria si era rivelato, per tutto l'arco della stagione, il punto debole della squadra sia nella fase difensiva che, soprattutto, in quella propositiva. Nel corso del mercato il reparto ha "perso" due pedine importanti come Ekdal (peraltro alle prese con reiterati problemi fisici) e Thorsby.

Senza tenere conto del fatto che nelle stagioni precedenti il centrocampo già era stato via via sventrato, per esigenze di bilancio, dalle partenze eccellenti di Fernando, Soriano, Torreira, Praet, Linetty, per non dire dei trequartisti alla Bruno Fernandes, tutti giocatori che oggi sarebbero titolari fissi nello scacchiere di Marco Giampaolo.

Verrebbe da dire oltre il danno anche la beffa, considerato che malgrado queste cessioni eccellenti il bilancio negli anni non solo non è migliorato ma è pure gravemente peggiorato e per quanto riguarda il passivo di gestione e sotto il profilo dell'indebitamento complessivo. Ma questo è un altro discorso, restiamo nell'ambito tecnico.

Per corroborare il reparto la società in estate ha puntato su due calciatori dal profilo elevato, Gonzalo Villar ed Harry Winks. Entrambi, però, in questo avvio di campionato non hanno potuto dare il loro contributo: il primo per un evidente ritardo di condizione (palesato quando ha avuto la chance di giocare), il secondo anche per un acciacco fisico (anche oggi si è allenato soltanto in palestra.

Così nel centrocampo della Samp abbiamo assistito ad una girandola di movimenti e ad un avvicendamento di moduli: dal 4-1-4-1 iniziale al 4-3-1-2 di Verona. E a destra prima Candreva e dopo Leris, a sinistra prima Damsgaard poi Djuricic quindi Sabiri, nel ruolo di play subito Vieira poi Villar. Ogni tanto ha trovato spazio pure Verre. Insomma, un via vai dettato dalla necessità di trovare la quadra e dall'infinito mercato aperto.

L'unico punto fermo si è rivelato il generale Tomas Rincon, l'unico autentico incontrista della squadra oltre che un esempio di applicazione e costanza.

Insomma, in attesa di ritrovare Villar e Winks, nella speranza che il loro rendimento equivalga alla loro fama e alla loro... fame di rilancio, il centrocampo della Sampdoria è ancora in cerca di un autentico "padrone", un calciatore che sappia gestire e dettare i tempi, garantendo al contempo gli equilibri.

Va sottolineato che Ronaldo Vieira, timidissimo e spaesato nella fase di preparazione (ricordiamo anche il suo errore nell'amichevole col Besiktas che portò al pareggio dei turchi), ha successivamente alzato il suo livello, risultando al "Bentegodi" il miglior recuperatore di palloni della Sampdoria.

Ma è ancora poco, troppo poco per far lievitare anche la squadra. Che risente dell'inconsistenza del centrocampo, reparto nevralgico per chiunque, ancora di più per un allenatore come Giampaolo.