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L'assessore ai Lavori pubblici e vicesindaco del Comune di Genova: "Diventerà un'opportunità, anziché una servitù, per migliorare le condizioni di vita e di benessere di questa popolosa delegazione cittadina"
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di Pietro Piciocchi

GENOVA - L'assessore ai Lavori pubblici del Comune di Genova Pietro Piciocchi risponde alle domande poste dall'editore di Primocanale Maurizio Rossi sul futuro dello stadio Luigi Ferraris (Leggi qui).  

Ecco la lettera dell'assessore e vicesindaco del Comune di Genova:

"Caro Maurizio Rossi, la ringrazio anzitutto per le parole di apprezzamento e stima che mi ha rivolto.
Volentieri accetto di dialogare con lei tramite il sito di Primocanale per rispondere alle domande che mi ha posto a riguardo delle prospettive del nostro stadio e dei rapporti in essere con i due clubs.

Prendo le mosse dalla domanda benevolmente provocatoria con cui ha introdotto le sue richieste: "idea affascinante ma realizzabile?".
Ebbene, io credo che non da oggi Genova, grazie alla guida lungimirante del suo Sindaco, abbia iniziato a misurarsi con sfide sempre più ambiziose in molteplici campi per riprendersi quel ruolo che le spetta tra le grandi città internazionali.
Alcuni ci contestano di essere visionari e, se ci rifletto bene, è una connotazione che mi piace moltissimo perché la intendo nel senso che abbiamo una visione.

Parafrasando la sua domanda, quanto più le idee sono affascinanti, tanto più vale la pena darsi da fare per tradurle in realtà.
È quello che sta finalmente accadendo sul tema dello stadio dove l'Amministrazione è sempre più consapevole di dovere assumere un ruolo di guida di un ambizioso progetto di rigenerazione, senza restare in balia delle varie contingenze, tra cui quelle fisiologicamente transeunti che interessano le singole società di calcio, con le quali, per la verità, in questi anni ho riscontrato sempre una buona collaborazione.
Lo dimostrano gli importanti interventi edili che sono stati recentemente ultimati, spesso proprio sulla spinta del Comune, e che hanno riguardato, solo per citare alcuni esempi, il rifacimento di una parte importante dei bagni, del manto erboso, l'impermeabilizzazione di una rilevante porzione di tribuna, i nuovi skybox, un sistema di illuminazione tra i più innovativi e all'avanguardia, la nuova tribuna stampa.

È evidente che a questo punto lo stadio, dopo oltre trent'anni dalla sua costruzione, necessiti di un restyling generale che dovrà farsi carico anche di affrontare il tema della sua armoniosa collocazione nel quartiere di Marassi, diventando un'opportunità, anziché una servitù, per migliorare le condizioni di vita e di benessere di questa popolosa delegazione cittadina. Insomma, è giunto il momento di pensare in grande: le soluzioni progettuali ci sono tutte, gli strumenti anche, e allora la vera questione diventa unire le forze in campo per realizzare uno stadio bellissimo, in linea con i più elevati standard UEFA, così da potere ospitare competizioni di massimo grado, che sia di stimolo anche per la crescita del calcio cittadino: questo è avvenuto in altre realtà territoriali, in Italia e all'estero, dove sono state fatte operazioni analoghe e dove lo stadio assurge a luogo di vita quotidiana e di tempo libero, non esclusivamente incentrato sulla competizione calcistica dei massimi campionati.

Fatta questa premessa sulla visione, rispondo in sintesi alle sue domande, seguendo l'ordine con cui le ha poste:

1) il Comune di Genova non ha alcun contratto diretto con le società Genoa e Sampdoria. Il rapporto di concessione dello stadio intercorre con una società, denominata Luigi Ferraris, partecipata al 50% da entrambi i clubs. L'attuale affidamento è in scadenza il 30 giugno 2023;

2) quando ci siamo insediati - correva l'anno 2017 - esisteva un debito della Luigi Ferraris nei confronti del Comune per canoni non pagati di oltre un milione e mezzo di euro. Mi occupai personalmente del piano di rientro che è stato onorato. Le partite economiche affrontate negli anni hanno riguardato anche la sistemazione di interventi manutentivi, realizzati dalla società concessionaria che, stanti gli accordi vigenti, erano di competenza della civica amministrazione;

3) il progetto di riqualificazione dello stadio deve vedere il coinvolgimento di Genoa e Sampdoria, se non in termini di realizzazione, certamente sotto il profilo della gestione e del contributo alla progettazione, posto che i clubs saranno i principali attori dello stadio. L'eventuale inserimento di soggetti terzi, quali qualificati sviluppatori immobiliari che operano in questo specifico settore e che iniziano a guardare con interesse all'operazione, dovrà avvenire nel rispetto della legge attraverso procedure di evidenza pubblica. Sarà compito della civica amministrazione mettere in collegamento e creare le giuste sinergie tra tutti i soggetti in campo, richiamare ciascuno alle sue responsabilità verso la Città per arrivare all'obiettivo. Gli incentivi e le semplificazioni che il nostro legislatore ha introdotto mediante la cosiddetta legge stadi restano gli strumenti principali ai quali guardiamo;

4) la nostra priorità resta la riqualificazione dello stadio Luigi Ferraris, consapevoli che, a detta di tutti, è l'impianto di calcio più bello d'Italia e non perseguiamo l'intenzione, velleitaria, di collocare lo stadio altrove.

Ecco, caro Rossi, spero di avere risposto alle sue domande in modo sufficientemente chiaro e di essere riuscito a rassicurare lei e, attraverso di lei, i nostri concittadini sul livello e la qualità del progetto che ci proponiamo di realizzare".