GENOVA - Chi è stato allo stadio a vedere il Genoa negli ultimi 50 anni non può non aver sentito "Un cantico per il mio Grifone", inno composto proprio cinquant'anni fa da Piero Campodonico, autore del testo, e Gian Piero Reverberi, compositore molto famoso in Italia e negli Stati Uniti, autore della musica. Oggi al museo del Genoa si è festeggiato il compleanno di quell'inno e se ne è ripercorsa la storia con i due autori: "È nato perché Peo (Piero Campodonico) mi aveva parlato di questo concorso e voleva partecipare -spiega Reverberi -. Mi ha chiesto se potevo fare la musica ma me ne ero completamente dimenticato. Mi è venuto in mente mentre stavo tornando da Milano in treno e durante il viaggio ho composto le cose principali dell’inno".
I partecipanti al concorso erano 40 e Piero Campodonico, all'epoca professore al Vittorio Emanuele, racconta di aver deciso di portare due sue classi, pensando "alla moltitudine di persone della gradinata, quindi ho portato la quarta e la quinta F. I famosi Grifoncelli non sono altro che i miei studenti di allora" tra i quali, rivelano scherzando proprio alcuni grifoncelli presenti all'evento, c'era anche qualche sampdoriano. Che emozione si prova a sentire dopo cinquant'anni quell'inno? "Sempre la stessa - afferma Campodonico visibilmente commosso -, mi ricorda di una stagione molto felice della mia vita. Ero un ragazzino di 37 - scherza -, non un vecchietto di 87".
Reverberi rivela anche che alcuni giganti della musica in passato hanno utilizzato le sue canzoni come Eminem che "ha usato Soana, una canzone di un mio album del ‘75, Timer, che in Italia aveva avuto un successo discreto ma era andato benissimo in America, per la sua canzone Bad Boy. Poi c’è stato il caso di Crazy di Gnarls Barkley, hanno preso il tema del film 'Preparati la bara' che avevamo fatto io e mio fratello. Infine Robbie Williams con Rudolf, per cui ha usato il mio tema del Robinson Crusoe del ‘64, una serie andata in onda in Inghilterra".
IL COMMENTO
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