Con il Frosinone il Genoa ha giocato la miglior partita della stagione visto che anche gli esteti della serie B hanno applaudito i rossoblu. Niente da ridire a Gilardino e ai suoi giocatori.
Battere la capolista non era scontato, anche perché Blessin in casa aveva vinto una sola volta con il Modena. Gilardino è già a quota 2 successi a Marassi su due partite. E in meno di 15 giorni facendo nulla di strano ha preso 7 punti riportando il Grifo al terzo posto. Obiettivo che dopo l’esonero di Blessin pareva impossibile da raggiungere in così poco tempo. Non è più il caso di prendersela con l’allenatore tedesco, è come sparare sulla Croce Rossa, ma è giusto sottolineare il lavoro di Gila che sta tifando dignità ad una squadra che non sarà una corazzata ma nemmeno un gruppo che nelle ultime gare pareva allo spandi.
Dire che la crisi è passata potrebbe essere un azzardo ma di sicuro il tecnico preso dalla Primavera e buttato in prima squadra ad interim nel momento più buio, ha risposto alla grande. Per questo non si deve più sentire precario l’ex bomber, ma assunto a tempo indeterminato. Modulo più o meno certo (4-3-3- interpretabile) studio degli avversari e cura psicologica mirata ad un gruppo scosso e smarrito. Questi i cardini del rilancio del Genoa. E tanta voglia di lottare. Piedi per terra ma domenica si è vista anche un po’ di tecnica con Aramu e Gudmundsson finalmente trascinanti. Gila ora deve recuperare Coda e a gennaio chieda almeno tre rinforzi è uno potrebbe essere il ritorno di Criscito. Il Genoa può dire ancora molto e in questo senso l’ultima sfida dell’anno a Bari potrebbe essere indicativa.
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IL COMMENTO
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