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Le parole del direttore generale delle Aquile, a margine della presentazione ufficiale di Salvatore Esposito
2 minuti e 33 secondi di lettura
di Luca Vaccaro

LA SPEZIA - Il direttore tecnico dello Spezia Calcio Eduardo Macìa, ha parlato di tanti temi caldi, fornendo spunti interessanti dalle trattative che vedono coinvolte le Aquile alla cessione di Kiwior, la più remunerativa nella storia del club della quale lo stesso dirigente spagnolo ha confermato un dettaglio non da poco, ossia la presenza di una percentuale di rivendita segreta che consentirà allo Spezia di incassare ulteriori soldi, qualora il difensore polacco cambiasse nuovamente maglia.

Ecco le sue parole a margine della conferenza stampa di presentazione di Salvatore Esposito.

Sugli obiettivi di questi ultimi giorni di mercato: 

“Stiamo cercando di portare a termine ciò che manca, per ora non posso dire di più, ma stiamo cercando di migliorare certe cose e bilanciare la squadra con quello che mancava, inserendo pezzi per il percorso di crescita in futuro. Non siamo favorevoli a togliere e mettere, vogliamo che chi arriva sia utile anche per un percorso di futuribilità. Il nostro percorso di crescita sarà graduale, ogni giorno un po’ di più. Se cresci e non riesci a digerirlo poi rischi di cadere e fare rumore. Costruire a gennaio è difficile ma è quello che abbiamo fatto. Gennaio sessione di mercato che non deve contemplare errori. Se posso anticipare un acquisto, come Esposito, ha la possibilità di lavorare subito nel nuovo ambiente e a luglio diventerà un giocatore più pronto. C'è Bourabia, c'è Ekdal e lo possono aiutare. Dobbiamo cominciare a pensare di migliorare, non cambiare. Non dobbiamo avere paura di vendere ai club di prestigio, dobbiamo essere pronti”.

Sul tesoretto recuperato dalla storica cessione di Kiwior:

“La società ci permette di gestire la squadra con autonomia e questa non è una cosa che succede sempre. Con i soldi entrati dobbiamo far crescere la società. È un tesoretto che abbiamo lì da spendere in maniera ponderata, non un tesoro che abbiamo e che dobbiamo buttare via subito. Ora tutti sanno che abbiamo i soldi, quindi uno che costa un milione ora ce lo fanno pagare tre. Stiamo facendo il braccio di ferro, un milione in più o in meno cambia tanto, puoi permetterti un altro calciatore risparmiandolo”.

Sull'operazione che ha portato Kiwior all’Arsenal:

“Per Kiwior c'è la percentuale di futura rivendita, ma è riservata. Io ho avuto la fortuna di lavorare otto anni in Premier. L’Arsenal è tra le 10 squadre più importanti al mondo, come gestione. L’Arsenal può vendere a nove squadre come ad esempio City e Bayern e in quella possibilità ci siamo noi pronti a prenderne un pezzettino. Ora il futuro è nelle mani di Jakub, la squadra è orgogliosa di questa situazione, tutti erano felici e motivati, perché ora vedono che dallo Spezia si può andare all’Arsenal e non c'è bisogno del passaggio intermedio. Se danno tutti in campo l’opportunità arriva. È un messaggio per i nostri e per chi vuole venire. Lo dico ai miei colleghi: venite al Picco. Noi dobbiamo anche far vedere che qui ci sono calciatori bravi e dato che questi non sono solo a San Siro o all’Olimpico. È una cosa bella anche per la città e per la nostra tifoseria".

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