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di Stefano Rissetto

La Sampdoria non va oltre lo 0-0 interno con la Salernitana, un risultato inutile che non avvicina i blucerchiati a Verona e Spezia, confermando sia il cronico problema del gol, sia la presenza di un "caso Sabiri": il fantasista marocchino, mentalmente ormai a Firenze, è stato sostituito dopo mezz'ora tra i fischi del pubblico. E la retrocessione è un incubo sempre più concreto.

L'avvio di gara è molto nervoso, con contrasti al limite del regolamento. La prima occasione è di Sabiri, nuovamente titolare a sorpresa dopo un lungo periodo di oblio, con un tiro cross che non va a bersaglio per un nonnulla. Poi si fa pericolosa la Salernitana, con Audero decisivo a neutralizzare Candreva liberato in solitudine davanti al portiere. Lo stesso Candreva ci prova subito dopo dalla distanza, Audero è sempre attento. Ma la Sampdoria non ingrana e il primo quarto di gara segna il predominio della Salernitana. La Sampdoria si fa vedere attorno alla mezz'ora con Augello, ma l'impressione di una persistente incapacità di portare pericolo alla porta avversaria è palpabile. Intanto Audero si guadagna il ruolo di migliore in campo con una grande parata su punizione di Sambia. Al 35' Stankovic toglie un abulico Sabiri, inserendo Gunter: fuori un trequartista, dentro un difensore. Lo stesso tecnico si rivolge verso la tribuna spiegando a gesti le ragioni di una sostituzione chiaramente "punitiva". Difficile che Sabiri, ormai un corpo estraneo al gruppo squadra e con la testa già alla Fiorentina, nel finale di campionato possa avere altre occasioni.

Il primo tempo dimostra perché la Sampdoria sia ultima: le difficoltà legate alla pochezza dell'organico si amplificano per il difetto di motivazioni di alcuni elementi, prestiti secchi o svincolati o con la valigia in mano. Anche il cambio di Sabiri va a detrimento sia del giocatore che dello stesso tecnico, che evidentemente in settimana aveva puntato su una soluzione rivelatasi fallace.

Alla ripresa del gioco dopo l'intervallo, Sousa toglie Crnigoj e Sambia per inserire Mazzocchi e Maggiore, mentre Stankovic per il momento lascia immutato il quadro tattico. Ma ancora la Salernitana cerca per prima il vantaggio, con una conclusione di Piatek. La Sampdoria continua a evidenziare un'assoluta improduttività nella fase offensiva. C'è più paura di perdere, si direbbe, che voglia di vincere.

A mezz'ora dalla fine, triplo cambio nel Doria: Fuori Nuytinck, Augello e Jesé Rodriguez, dentro Malagrida, Murru e Quagliarella. Subito Zanoli prova la conclusione dalla distanza, con il pallone di poco alto sopra la traversa. Ma la Salernitana, con le due punte, si spinge in avanti nell'ultimo quarto di gara. A dieci minuti dalla fine, Stankovic inserisce De Luca, alla prima presenza stagionale in campionato dopo l'infortunio in allenamento del 17 agosto dello scorso anno. E' però Maggiore a impensierire Audero, così come Piatek che calcia alto da ottima posizione. Si arriva al 90' sullo 0-0, sono 5 i minuti di recupero, ma non succede più nulla.

SAMPDORIA-SALERNITANA 0-0
SAMPDORIA 
(3-4-2-1): Audero; Zanoli, Nuytinck (61' Malagrida) Amione; Leris, Rincon, Winks, Augello (61' Murru); Cuisance (80' De Luca), Sabiri (35' Gunter); Jesè Rodriguez (61' Quagliarella) (A disposizione: Turk, Ravaglia, Oikonomou, Yepes, Paoletti, Montevago). All. Dejan Stankovic.
SALERNITANA (3-4-2-1): Ochoa; Gyomber, Daniliuc, Pirola; Sambia (46' Mazzocchi), Crnigoj (46' Maggiore), Coulibaly, Bradaric; Candreva (74' Bohinen), Kastanos (62' Dia); Piatek (A disposizione: Fiorillo, Sorrentino, Bronn, Lovato, Vilhena, Iervolino, Nicolussi Caviglia, Bonazzoli, Botheim, Valencia). All. Paulo Sousa.
ARBITRO: Massa di Imperia.
NOTE: spettatori 20.353, di cui a
bbonati 14.593 (rateo 156.475,85), paganti 5.760 (incasso 78.012); ammoniti Nuytinck, Daniliuc, Cuisance, Maggiore, Piatek, Dia, Malagrida.